INCHIESTA. “Sardegna Promozione”? Promuove il turismo…in Catalogna

Antoni Gaudì, professione architetto. A tempo perso però, uno dei più grandi esponenti del modernismo catalano doveva evidentemente dilettarsi tra i fornelli, destreggiandosi tra ziminade, gioga minuda e maccarrones de busa, visto che Sardegna Promozione ha speso la bellezza di 119mila euro per allestire a Oliena una mostra sul padre di Casa Batlló, facendola passare per una importante manifestazione sull’agroalimentare. Sardo.

La vicenda è grottesca. Capita che un ingegnere di Orani, Angelo Ziranu, sia l’unico sardo a seguire da vicino i lavori della Sagrada Familia, a Barcellona. Un cantiere infinito. Il giovane propone alla Regione di allestire una mostra sul progetto forse più conosciuto di Gaudì e l’assessore al Turismo Luigi Crisponi risponde entusiasta: la mostra s’ha da fare. E non solo ad Oliena – dove Crisponi è di casa – ma pure a Cagliari e Alghero. Preventivo: 119.784 euro. Niente paura, ci pensa Sardegna Promozione. Che inserisce l’idea tra i progetti finanziabili alla voce ‘agroalimentare’ e mette sul piatto 119mila euro. Per i restanti 784 euro ci penseranno i promotori, che allestiscono la mostra al Collegio dei Gesuiti. Sia chiaro: l’iniziativa, a detta di parecchi visitatori, era all’altezza delle aspettative. Non si capisce però quali benefici abbia portato al turismo sardo.  Anche perché, in sostanza, la Regione ha pagato decine di migliaia di euro per promuovere Barcellona e le sue architetture sulla scorta del fatto che sia “notorio – si legge in una nota stampa – il legame tra Catalogna e Sardegna“. Come se una ipotetica agenzia ‘Catalogna Promozione’ spendesse 119mila euro per allestire una mostra sui costumi sardi con l’obiettivo di promuovere il turismo a Barcellona e dintorni. Impensabile, chiaramente.

E mica è finita qui. Solo poche settimane fa Sardegna Promozione ha pubblicato la lista dei progetti finanziati. Per recuperare il documento bisogna frugare tra i meandri del sito istituzionale della Regione ma, con un po’ di fortuna, qualche documento spunta fuori. Assolutamente lacunoso, ma spunta. Prendiamo ad esempio il programma 2012, firmato un anno prima dall’allora direttore facente funzioni Adamo Pili.

Alla voce ‘promozione investimenti’ si scopre che l’agenzia ha liquidato 50mila euro a tale Gaetano Mura. Per cosa, a leggere i documenti ufficiali, non si sa. Per fortuna esiste internet e si scopre così che Mura è un velista, sta facendo il giro del mondo e la Regione gli finanzia la circumnavigata. Promozione assicurata e soldi spesi bene. Qualche dubbio in più nasce quando si legge che 90mila euro sono finiti nelle casse di Confindustria Nord Sardegna, che dal 4 al 6 maggio (si presume 2012) ha partecipato a Venezia all’evento ‘Real estate’, assise sul mercato immobiliare nazionale e internazionale. Cosa ci guadagni la Sardegna non si sa. Su internet, nessun report.

Si passa poi alla voce ‘turismo’. E qui c’è una storia interessante da raccontare. Gli attori principali sono Sardegna promozione e la Federazione italiana pallavolo. Nel 2012 Londra ospita le Olimpiadi e la Fipav propone di ospitare i match di qualificazione del beach volley a Tortolì. Sulle prime l’assessorato al Turismo pare entusiasta. E giustamente, visto che l’evento può contare sulla copertura di Rai Sport e Sky: per l’Ogliastra, una vetrina di prim’ordine. La Fipav a quel punto si mette in moto, presenta la manifestazione in varie città italiane e prenota biglietti aerei e alberghi. Poi la doccia fredda, freddissima. “Venti giorni prima dell’inizio delle gare ci hanno detto che non avevano soldi – racconta oggi il presidente regionale della Fipav Vincenzo Ammendola – e l’evento è saltato. Niente Tortolì: l’hanno fatto a Mosca. E noi abbiamo perso circa 80mila euro: spesi per una manifestazione che non è mai stata fatta, nonostante Sardegna Promozione avesse promesso 100mila euro”.

Problemi economici? Non pare proprio, visto che l’Agenzia ha trovato 10mila euro per finanziare una gara di mountain bike al parco di Molentargius e 70mila euro sono stati impiegati per una manifestazione organizzata a Nuoro dall’Unione italiana ciechi. Iniziative meritevoli, certo. Ma Sardegna Promozione dovrebbe ‘vendere’ l’Isola oltre i confini nazionali e non, come pare abbia fatto finora, distribuire qualche prebenda nelle casse delle Pro loco o di qualche privato. Non mancano nemmeno 23mila euro spesi per l’affitto di un’auto di rappresentanza. Anche se il presidente Cappellacci aveva dichiarato guerra alle auto blu.

Quel che lascia perplessi è il fatto che la maggior parte delle iniziative finanziate si svolga in Sardegna. Sempre meritevoli, ma vien da chiedersi sempre che ci azzecchi la promozione del’Isola con il finanziamento del carnevale estivo di Castelsardo (30mila euro) o la sponsorizzazione delle squadre sportive sarde. Di certo il signor Bachini non verrà in Sardegna perché la domenica arriva all’Artemio Franchi e si gode il match Fiorentina-Cagliari notando che sulle maglie rossoblù spunta la scritta ‘Sardegna’. Che, per inciso, alle casse regionali è costata 700mila euro. A tanto, infatti, ammonta la sponsorizzazione della Regione accordata a Massimo Cellino. Altri 250mila sono andati alla Dinamo basket di Sassari, mentre le compagini minori si devono accontentare delle briciole.

Insomma, un’agenzia nata con lo scopo di unificare le politiche di promozione dell’immagine della Sardegna, sopratutto in chiave turistica, si è ridotta alla fin fine a fare da bancomat per iniziative più o meno meritevoli, senza alcuna pianificazione. Ma a quel punto bastavano gli uffici dell’assessorato al Turismo, che così si sono comportati negli ultimi decenni dietro la spinta del’assessore di turno.

Il fatto è che mantenere in piedi Sardegna Promozione costa. E pure tanto. Il dirigente Adamo Pili, ad esempio, nel 2011 ha incassato 123mila euro lordi. Parliamo a occhio e croce di circa 6mila euro al mese. Netti. Per non parlare dell’attuale direttore generale Mariano Mariani: individuato (pare) con una procedura a evidenza pubblica della quale nessuno ha mai saputo niente, è presumibile che lo stipendio mensile superi alla grande quello di Pili. Sarebbe interessante conoscere le cifre precise e, soprattutto, i documenti relativi alla procedura che l’ha portato in cima a Sardegna Promozione. Peccato che, in spregio alle norme, sul sito della Regione non compaia alcunché.

Niente di strano, quando il documento sulle uscite di Sardegna Promozione nel 2012 è, nell’ordine: vuoto (versione .pdf), inesistente (.xml) e inspiegabilmente riferito alle spese di Laore  (.csv). In compenso, i file relativi alle consulenze esterne non sono nemmeno consultabili. Malapolitica batte trasparenza 1 a 0.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

 

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