Sardegna alle urne: si vota sino alle 22. Indecisi e affluenza le grandi incognite

Sono aperti dalle 6,30 i seggi delle Regionali 2019: la Sardegna torna alle urne per scegliere il nuovo governatore dell’Isola e il Consiglio da sessanta. La grande incognita è l’affluenza che nella precedente tornata elettorale del 2014 si era fermata al 52,34 per cento. Ovvero poco più di un cittadino su due aveva deciso di esercitare il proprio diritto al voto. I candidati alla presidenza sono sette, poco meno di 1.400 quelli che corrono per un posto nella massima assemblea sarda. A fare da ago della bilancia anche gli indecisi che potrebbero vale ancora un quarto dell’elettorato. Lo spoglio comincerà domani alle 7 e Sardinia Post lo seguirà in diretta con aggiornamenti in tempo reale anche sulle pagine Facebook e Twitter del nostro giornale, oltre che sul sito.

I sette aspiranti governatori sono (da sinistra nella foto di copertina): Mauro Pili (Sardi liberi); Vindice Lecis (Sinistra sarda), Christian Solinas (coalizione civica, sardista e autonomista di centrodestra); Massimo Zedda (polo civico-politico di centrosinistra); Francesco Desogus (M5s); Andrea Murgia (AutodetermiNatzione); Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi).

Le liste in corsa sono 24, divise al loro interno in otto circoscrizioni elettorali che corrispondono ai confini delle province. La gran parte delle liste è concentrata nei due tradizionali blocchi: undici si presentano con Solinas e otto con Zedda, più una a testa in tutti gli altri casi (per leggere i nomi dei candidati basta cliccare sul nome di ogni partito).

Con Solinas ecco Psd’Az, Riformatori, Fratelli d’Italia, Udc, Lega, Forza Italia, Sardegna civica, Fortza Paris, Uds, Energie per l’Italia e Sardegna 20venti.

Con Zedda sono alleate Campo progressista, ‘Noi, la Sardegna con Massimo Zedda‘, Sardegna in Comune, Liberi e uguali SardignaPartito democratico, Cristiano popolari socialisti, Progetto comunista per la Sardegna, Futuro comune.

Queste le altre liste che si presentano da sole: Movimento Cinque Stelle; AutodetermiNatzione; Partito dei Sardi; Sinistra sarda; Sardi liberi.

I seggi chiudono alle 22 e bisogna presentarsi con un documento di identità e la tessera elettorale (se smarrita si può richiedere anche oggi in Comune o nella propria circoscrizione). Da queste Regionali, è ammessa la doppia preferenza di genere, ovvero la possibilità votare insieme un uomo e una donna se candidati alla carica di consigliere regionale nella stessa lista (sulla scheda, accanto al simbolo di ogni partito, ci sono infatti due righe). La doppia preferenza non è un obbligo: gli elettori possono anche scegliere solo un uomo e solo una donna.

Quanto alla scelta del presidente, esiste la possibilità di voto disgiunto: il candidato governatore può appartenere a una lista (o una coalizione) diversa da quella del consigliere a cui si decide di dare la preferenza. In base alla legge elettorale vigente, sui voti raccolti dal candidato governatore si assegna anche il premio di maggioranza, pari al 55 per cento dei seggi se il consenso è tra il 25 e il 40 per cento o pari al 60 per cento se le preferenze raccolte sono comprese tra il 40 e il 60 per cento. Si procede col sistema proporzionale sotto la soglia del 25 per cento o sopra il 60. Previsti anche due sbarramenti: uno al 10 per cento per le coalizioni, l’altro al 5 per le liste che si presentano da sole (qui l’approfondimento sulla legge elettorale).

Con un sorteggio fatto dall’Ufficio elettorale, è stato stabilito l’ordine con cui i candidati presidente compaiono sulla scheda elettorale. Nella parte sinistra, al primo posto c’è Desogus con accanto il simbolo di M5s per esprimere la preferenza per i candidati al consiglio. Il secondo è Solinas, le cui liste sono stampate in questa sequenza: Sardegna Civica, Energie per l’Italia, Fortza Paris, Uds, Sardegna 20Venti, Partito sardo d’Azione, Riformatori, Udc, Lega, Fdi e Forza Italia.

Nella colonna centrale della scheda, il primo simbolo è la Sinistra sarda di Lecis. Sotto Zedda con le sue otto liste che compaiono in quest’ordine: Campo Progressista, Pd, Noi la Sardegna, Cristiano Popolari socialisti, Progetto Comunista per la Sardegna, Futuro Comune, Sardegna in Comune, Leu. Sul lato destro della scheda, gli altri tre candidati alla presidenza e relativo simbolo: Maninchedda, Pili e Murgia.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share