“Mauro Pili non rispetta più neppure i luoghi sacri della Sardegna e profana a Santa Cristina il pozzo simbolo della storia nuragica, nel tentativo di recuperare uno straccio di legame con l’identità sarda e con il nostro popolo. La verità è che la sua carriera politica, la sua ultima candidatura e la composizione della lista del Pdl nell’Isola certificano il perpetuarsi del potere assoluto e la totale discrezionalità delle segreterie romane nelle decisioni che riguardano la nostra terra”.
Questo il commento del leader del Psd’Az Giacomo Sanna, all’indomani del Patto con il Popolo Sardo siglato da Pili nel luogo simbolo della storia nuragica della Sardegna. “Il patto che l’ex governatore propone ai sardi è molto peggio di un patto col diavolo – ha aggiunto Sanna – perché significa consegnare persino anima e coscienza dei sardi ai partiti continentali. Mi sento di escludere che ciò possa accadere mentre sono sicuro che Pili e gli altri delegati dei partiti italiani, in queste settimane impegnati nei raid elettorali in Sardegna, continueranno a fare i ‘tombaroli’ nello scrigno dell’identità sarda e i ladri di verità”.
In serata Mauro Pili ha poi respinto le accuse del leader sardista Giacomo Sanna di aver profanato il pozzo sacro di Santa Cristina per siglare un Patto col Popolo sardo: “Quel luogo non è di sua proprieta”, ha detto. “Se sapesse cosa significa essere sardisti – ha sottolineato Pili – se la prenderebbe di più con Alitalia e Tirrenia, con Eni ed Enel piuttosto che perseguire solo posti di potere”.