Sanjust (Pdl) posta su Facebook gli assegni del ricevimento e del viaggio di nozze

«Per dovere di cronaca». Così Carlo Sanjust, da ieri indagato per peculato, titola la sua autodifesa su Facebook. Il consigliere del Pdl mette online gli assegni personali che, sostiene, dimostrano che ha pagato di tasca il proprio matrimonio. Un conto da 25mila euro, questa la somma che il pm Marco Cocco contesta: soldi pubblici prelevati, secondo l’accusa, dal fondo regionale destinato all’attività politica dei gruppi consiliari.  Sanjust nega. E abbonda nell’autodifesa: posta anche la spesa sostenuta per il viaggio di nozze (21.400 euro, di cui 18.700 documentati).

Il post di Sanjust è di mezzogiorno e dieci di oggi. Il giorno dopo l’iscrizione sul registro degli indagati e la perquisizione nel suo appartamento di Cagliari, dove uomini delle Fiamme gialle e carabinieri hanno portato via diverse carte. Ma non gli assegni messi  oggi online, perché l’onorevole li ha trovati solo nel pomeriggio, mentre i militari avevano bussato alla sua porta di casa alle otto del mattino.

I 25mila euro sono divisi in due assegni, entrambi Bnl, per un importo di 12.500 euro ciascuno. Scrive Sanjust: «Ritengo doveroso dare ampia divulgazione sui documenti bancari che dimostrano l’avvenuto pagamento del mio matrimonio, attraverso assegni provenienti dai due conti correnti a me intestati».

Nel post sono allegate pure le spese sostenute per il viaggio di nozze: online c’è la fotocopia di altri tre assegni. Due sono da ottomila euro ciascuno, di cui uno Deutsche e l’altro Bnl. Il terzo, sempre Bnl, è da 2.700 euro. Totale: 18.700 euro. Ma, come si è detto, a Sanjust la luna di miele costò in tutto 21.400 euro. Manca insomma un quarto assegno, ancora da 2.700 euro ed sempre Deutsche: l’onorevole, però, non ha potuto ancora recuperarlo, perché nelle sedi periferiche della banca tedesca conservano solo gli assegni di importo superiore ai 5mila euro. Dovrà chiederne copia all’ufficio centrale di Roma.

Era maggio 2009, quando il consigliere di sangue blu – il suo casato è Sanjust di Teulada – giurò amore eterno a sua moglie e spese 25mila euro per il catering del ricevimento, organizzato al Bastione di Saint Remy, nella passeggiata coperta. Adesso, a cinque anni e mezzo di distanza, è arrivato l’avviso di garanzia. Il sessantesimo per i consiglieri regionali sardi.

Anche per lui comincia l’attesa della convocazione in Procura.  Per i trentatré consiglieri finiti sotto inchiesta ai primi di ottobre (tutti del centrosinistra), la data è già stata fissata: verranno sentiti tra il 21 e il 30 ottobre. Ancora, invece, non è stata decisa la data dell’interrogatorio di Mario Diana, ex capogruppo del Pdl, anche lui destinatario di una perquisizione domiciliare.

Alessandra Carta

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