“La Regione Sardegna spende quasi quattro miliardi di euro in Sanità rispetto a una popolazione di 1,6 milioni di abitanti: questo vuol dire che si spende male”. Lo ha dichiarato la ministra della Salute, Giulia Grillo, oggi a Cagliari per sostenere il candidato governatore del M5s, Francesco Desogus, alle elezioni regionali del 24 febbraio.
“Bisogna quindi capire gli errori fatti a livello di programmazione e gestione che hanno portato a non avere risultati in termini di salute”, ha aggiunto. Per esempio, ha spiegato l’esponente del M5S, “dai dati relativi al 2016 emerge che i livelli essenziali di assistenza della Sardegna non sono stati soddisfatti, soprattutto a livello di prevenzione, assistenza ad anziani e posti letto per lungodegenza e riabilitazione”.
“Ci sono 244 milioni di euro assegnati alla Sardegna per l’edilizia sanitaria, ancora non sono stati spesi, questo significa che la Regione in questi anni non ha presentato progetti per queste risorse”, ha continuato la ministra. “Come ministero ce la possiamo mettere tutta per aiutare il rilancio infrastrutturale dell’edilizia sanitaria in Sardegna, dopodiché la Regione dovrà mettere in piedi una squadra pluridisciplinare per affrontare la sfida di una sanità particolarmente complessa per un territorio con peculiarità uniche nel paese”.
E sulla polemica relativa ai punti nascita: “Rispetto ai cinque punti nascita sub standard – La Maddalena, Alghero, Sirai Carbonia, Nostra Signora Mercede di Lanusei, Bonaria di San Gavino – la Regione Sardegna non ha mai chiesto parere di deroga al Comitato punti nascita nazionale”, ha sottolineato.
“Una volta chiesta – ha spiegato la ministra -, il Comitato tecnico può avviare un’interlocuzione con la Regione e prescrivere una serie di azioni con le quali arrivare al punto di tenere aperto quel determinato punto nascita. In altre regioni è accaduto”.