Sanità, annuncio di Solinas agli alleati: un altoatesino all’Ats e ritorno alle Asl

Un faccia a faccia durato meno di due ore con la sanità al centro del confronto. Sono questi tempi e contenuti del vertice di maggioranza convocato ieri dal presidente Christian Solinas.  Assente la Lega (e non si conoscono le ragioni); presenti invece Ugo Cappellacci e Settimo Nizzi per Forza Italia, Michele Cossa in quota Riformatori; Stefano Tunis per Sardegna 20venti; Giorgio Oppi in rappresentanza della ‘sua’ Udc. Ovvero tutti i partiti che in Giunta hanno almeno un assessore.

Il governatore ha chiamato a raccolta gli alleati a Villa Devoto annunciando loro il percorso che verrà seguito per riformare la sanità, uno dei temi su cui Solinas ha costruito la campagna elettorale delle Regionali di febbraio. La prima novità che è sarà un altoatesino a prendere il posto di Fulvio Moirano alla guida dell’Ats, l’azienda per la tutela della salute con la quale il centrosinistra ha cancellato nella precedente legislatura le otto Asl territoriali diventate aziende socio-sanitarie e finite tutte sotto l’ombrello dell’Ats. Moirano lo scorso giugno ha lasciato in anticipo l’incarico da direttore generale e con Solinas ha concordato un addio ‘morbido’ senza buonuscita (leggi qui).

Il Dg dell’Ats è la seconda figura più importante della sanità isolana, per certi versi ancora più ‘potente’ rispetto all’assessore cui spetta la super visione. Per questo Solinas ha deciso di puntare su un ‘esterno’, un non sardo che in quanto tale è meno ‘ricattabile’ dai partiti, come nello spirito che spinse l’ex governatore Francesco Pigliaru a puntare su Moirano. La sanità, del resto, è da sempre una fucina di voti molto ‘frequentata’ dalla politica.

I ruoli del Dg uscente e del commissario in arrivo sono però opposti: se Moirano doveva costruire un nuovo ente smantellando i precedenti, al nuovo manager altoatesino spetterà cancellare l’Ats e ritornare alle Asl, sebbene il numero vada ancora deciso. L’ipotesi più probabile è che siano quattro, una per ciascuna delle province storiche. Ma nulla è stabilito.

Nel mezzo il lavoro del Consiglio regionale che dovrà scrivere e approvare la leggina con la quale commissariare tutte le altre strutture sanitarie che sono fuori dall’Ats e vengono ancora governate dai manager del centrosinistra. Ovvero le due aziende ospedaliere di Cagliari e Sassari più l’Areus (la Asl del 118). La partita, invece, è già stata chiusa al Brotzu, dove l’ex Dg scelta dal Pd, Graziella Pintus, se n’è andata e il suo posto l’ha preso per il momento Paolo Cannas, indicato dai Riformatori.

Anche il commissario altoatesino sarà per forza di cose a tempo: qualche mese di incarico al massimo, in attesa della leggina. Solo successivamente il centrodestra potrà nominare i Dg che a quel punto potranno avere un incarico lungo.

Lo spoyls system non si chiude con la sanità: dopo i ventitré Dg scelti a giugno e anche loro con mandato breve, sino a dicembre (tre comunque sono in bilico per la probabile assenza di requisiti), ci sarà un secondo blocco di nomine. Mancano infatti i nuovi manager nelle agenzie regionali, dalle tre dell’Agricoltura (Argea, Agris e Laore) a quella per l’edilizia abitativa (Area). Solinas ha parlato anche di società partecipate e in liquidazione, perché pure lì il centrodestra può piazzare propri uomini di fiducia.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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