Salvini minimizza esistenza Covid-19. Ma Solinas: “I migranti portano il virus”

“Attraverso la decisione di spostare i migranti algerini ospiti del centro di accoglienza di Monastir (a Tonara) c’è il pericolo concreto che il virus possa essere diffuso anche all’interno dell’Isola”. Per questo “siamo fortemente contrari al trasferimento dei positivi in giro per la Sardegna: queste persone che non scappano da nessuna guerra devono essere rimpatriate immediatamente”. Lo afferma il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas.

Il governatore, che si è espresso attraverso una nota stampa, ha scritto ancora: “La sicurezza dei cittadini e la tutela della salute pubblica rappresentano diritti fondamentali che non possono essere messi a rischio da scelte inefficaci che non producono nessun beneficio per la popolazione. Ci saremo, piuttosto, aspettati da parte del Governo l’attuazione di rigorosi controlli per evitare gli sbarchi irregolari e non vanificare i risultati ottenuti in Sardegna nella lotta al virus”.

Il caso sardo dei migranti rappresenta bene la schizofrenia della Lega di Matteo Salvini e alleati, come il Psd’Az di Solinas. Perché il leader delle camicie verde mininizza l’esistenza del virus e continua, attraverso i social, a mostrarsi senza mascherina per fare opposizione al Governo di Giuseppe Conte. Ma se il Covid-19 ce l’hanno i migranti, allora è il peggiore dei virus. E vengono usati toni allarmistici.

Alle 18,17, dopo il primo comunicato diffuso alle 17,23, dalla Regione hanno mandato la stessa nota stampa con una aggiunta: “È paradossale che poche settimane fa il Governo abbia notificato con immediatezza i decreti di espulsione per due famiglie americane con minori, in possesso di regolari documenti e dell’esito negativo dei test per il coronavirus”, è stato il riferimento al caso del volo Usa. “Mentre ora pretende di tenere nell’Isola, distribuendoli per di più in diversi Comuni, anche di zone interne finora immuni dai contagi, dei clandestini algerini, che non scappano da alcuna guerra o carestia”.

[Foto d’archivio]

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