Sa Die, nasce la Consulta sardo-corsa: entro un mese la ratifica

Sardegna e Corsica gettano le basi per un “ponte” istituzionale tra le due isole puntando alla costruzione di un’euroregione politica insulare nel Mediterraneo che abbia un riconoscimento a Bruxelles. Il primo passo è l’approvazione nel Consiglio regionale sardo della mozione per la costituzione della “Consulta sardo-corsa” permanente con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare le identità dei due popoli e lavorerà per l’autodeterminazione, l’autonomia, il federalismo e il pieno riconoscimento dell’insularità da parte dell’Ue. L’avvio del rapporto “storico” fra Sardegna e Corsica avviene nel giorno in cui i sardi celebrano “Sa Die de sa Sardigna”, la giornata dell’orgoglio del popolo che ricorda la ribellione dei sardi contro i piemontesi con la sollevazione popolare del 1794.

Davanti alla condizione di insularità e al nuovo centralismo statale, il presidente del Consiglio regionale sardo, Gianfranco Ganau, ha ricordato che “oggi nel nostro Paese è in discussione non solo l’assetto statale, ma la stessa sopravvivenza dell’organizzazione regionale, in questo quadro la stessa autonomia deve essere considerata in pericolo. E’ evidente che questo sarebbe per i sardi inaccettabile e che l’obiettivo e l’aspirazione è l’esatto contrario, cioè l’estensione dell’autonomia e non una sua contrazione. Noi chiediamo innanzitutto il rispetto e il riconoscimento dei diritti paritari. Per questo crediamo in un percorso dove le comuni difficoltà di Corsica e Sardegna possano trovare risposte all’interno di un’alleanza di intenti, alleate in Europa come una vera e propria macro regione”.

Il presidente dell’Assemblea di Corsica, Jean-Guy Talamoni, ha sottolineato il fatto che la presenza dei rappresentanti corsi nel Parlamento sardo “è il segno della nostra volontà comune di tornare a scrivere altri rapporti di fratellanza, di cooperazione culturale, ambientale, economica e politica. Siamo qui per costruire un ponte tra le nostre isole, e un altro sino a Bruxelles”. Talamoni ha sollecitato i sardi a scrivere insieme “pezzi di storia, di cultura e di forte amicizia” e a confrontarsi su “questione istituzionale e fiscale, di trasporti, di cooperazione economica, di scambi linguistici e culturali da approfondire e da strutturare”.

“Questa cooperazione ha una dimensione strategica per promuovere interessi comuni nei confronti dei rispettivi governi Statali e dell’Ue, dal punto di vista normativa e istituzionale – ha spiegato il governatore Francesco Pigliaru – gli svantaggi legati all’insularità è il tema in cui la nostra collaborazione, che oggi accelera, può produrre risultati importanti e concreti”. Pigliaru ha anche annunciato che saranno avviate interlocuzioni sardo-corse su temi specifici, come l’attivazione di tavoli di lavoro “su problemi specifici che ci accomunano” e che nei prossimi mesi potrebbero allargarsi anche alle isole Baleari, in vista di una “proposta seria, corretta e inattaccabile” dall’Ue. Anne Laure Santucci, in rappresentanza dell’esecutivo corso, ha evidenziato che la concordanza tra Sardegna e Corsica dovrà produrre “una politica che determinerà l’emancipazione delle isole sorelle: la storia la facciamo noi”.

Entro un mese l’Assemblea della Corsica dovrà ratificare l’istituzione della Consulta sardo corsa. “Noi siamo appena di più di una regione francese – ha sottolineato Talamoni – e invidiamo lo statuto sardo, per questo stiamo discutendo con Parigi per avere anche noi uno statuto”. Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha ribadito che uno dei temi principali comune alle due isola è “difendere l’autonomia ed estenderla il più possibile”. Il numero uno dell’Assemblea sarda ha invece frenato su un eventuale referendum sull’indipendentismo che, ha chiarito, “in questo momento sarebbe una stupidaggine perché non serve contarsi. Serve piuttosto lavorare sui temi dell’autonomia e portare a casa il risultato”.

La Consulta sarà composta dai due presidenti e dai capigruppo delle due Assemblee che dovranno riferire ogni sei mesi sulle attività svolte e sugli obiettivi raggiunti. Nella prima riunione che verrà convocata entro 60 giorni si dovrà approvare il regolamento.

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