Rissa sfiorata nel Pd, il vice della Pulga: “Per me è ormai la ex presidente”

“L’ex presidente dell’assemblea del Pd, Lalla Pulga, non conosce le regole basilari del diritto o è in malafede”. Così scrive in una nota Dino Pusceddu, il vice della Pulga che ieri, alle 18,30, ha riaperto i lavori di Abbasanta dopo la rissa sfiorata. I lavori si sono conclusi con l’approvazione di un ordine del giorno che ha fissato per venerdì 13 la nuova assemblea nella quale si eleggerà il segretario che sostituirà il dimissionario Giuseppe Luigi Cucca.

“In primo luogo – scrive Pusceddu riferendosi alla Pulga definita non a caso ex presidente – fa un errore grave sul piano delle regole perché lo scioglimento dell’assemblea regionale del Pd non è nei suoi poteri. Solo un voto della stessa assemblea regionale e la mancata elezione del segretario può portare allo scioglimento degli organismi dirigenti eletti. In secondo luogo la presidenza dell’assemblea è un organo collegiale e non monocratico, altrimenti non potrebbe essere mai affidato ad un esponente della minoranza. E in ogni caso l’assemblea resta sovrana. Per questo, pur non essendo necessario il previo controllo del numero legale, per evitare eventuali contestazioni giuridiche, lo abbiamo verificato dimostrando che c’era e che la ex presidente abbia voluto evitare che ci fosse tentando di sciogliere l’assemblea quando mancavano due soli componenti”.

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Pusceddu, che è un esponente della maggioranza in quota popolari-riformisti, scrive ancora: “In terzo luogo il termine di 30 giorni, portato a quella data dalla stessa ex presidente, entro i quali l’assemblea verrebbe sciolta è assolutamente inventato, trattandosi di un termine indicativo entro il quale convocare l’organismo e lo dimostra la stessa assemblea nazionale che ha eletto Maurizio Martina quattro mesi dopo le dimissioni di Renzi. Infine resta la politica: ieri il Pd sardo solo applicando la prassi esistente, ovvero l’apertura di un seggio o il voto palese come sabato a Roma, oggi avrebbe un segretario nei pieni poteri. Invece con la complicità della ex presidente non più garante della assemblea il Pd e stato esposto sui media ad una nuova brutta rappresentazione. La minoranza politica interna guidata da Renato Soru ha costruito una indecorosa gazzarra per portare il Pd della Sardegna ad essere commissariato. Sarebbe la terza volta nella sua storia e sempre con lo stesso protagonista delle altre due, e anche questa volta sarebbe un danno per tutta la sinistra, non solo sarda”.

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