La riforma della sanità che reintroduce le otto vecchie Asl rischia di essere impugnata. Per il momento, sulla legge approvata l’1 settembre scorso il Governo ha mosso solo dei rilievi che ha trasmesso al Consiglio e alla Giunta regionale. Roma si è data tempo fino a martedì 10 novembre per ricorrere contro la legge regionale ed entro la stessa data la Regione potrà mandare le controdeduzioni o correggere il testo. Sotto la lente del governo, in particolare, l’articolo 12 sulla costituzione di elenchi regionali di idonei alle cariche dei direttori generali delle aziende sanitarie.
Il Governo contesta infatti che le figure dei vertici aziendali debbano essere attinte dall’elenco nazionale degli idonei. Dubbi dall’Esecutivo anche sull’articolo 45 che non prevede il limite dei 65 anni di età per i commissari straordinari. Il rischio di impugnazione era stato già ventilato durante la discussione in Aula della legge dal relatore di minoranza e capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau. Il dem parlò di “improbabile elenco regionale degli idonei che contravviene alla norma nazionale”.