Rifondare la sinistra guardando alla ‘Sardegna di dentro’: dibattito a Nuoro

Seconda assemblea pubblica per il movimento che lo scorso aprile, a Ghilarza, ha sottoscritto un manifesto per “una nuova Carta della Sardegna” in chiave autonomista e federalista con l’obiettivo di rifondare la sinistra nell’Isola. Oggi alle 17 a Nuoro, nella biblioteca Satta di via Asproni, il tema del confronto è ‘Ripartiamo dalle idee e dai territori”. “Promossa da un gruppo di persone di varia appartenenza politica, per lo più a sinistra, molti senza appartenenza partitica”, si legge in una nota, l’obiettivo dell’incontro è riportare le zone interne al centro del dibattito politico.

“È indubbio – scrivono dal movimento – che i problemi sociali ed economici dei territori interni, affrontati con un approccio economicistico anche nella distribuzione dei servizi pubblici, si sono aggravati. Lo spopolamento, salve le tante e generose iniziative locali, è stato solo debolmente contrastato e talvolta considerato come un fenomeno ineluttabile. Ma è anche necessario superare le idee e le prospettive isolazioniste e settoriali, guardando alla centralità che lo sviluppo economico e sociale della ‘Sardegna di dentro’, ha avuto in passato nelle grandi battaglie politiche e civili per la crescita dell’Isola. I territori interni vanno avanti se vanno avanti un progetto e una idea di Sardegna. Bisogna stare dentro questa visione”.

La nota prosegue con alcune domande: “L’assetto del potere democratico comunale e territoriale è adeguato? È in linea con i principi di un federalismo interno solidale? In realtà sono venuti avanti nuovi centralismi che hanno indebolito la rappresentanza e l’autogoverno dei territori e impoverito le comunità locali. Dunque: che cosa cambiare?. Le politiche per lo sviluppo sono efficaci?”. Segue un’altra riflessione: “Negli ultimi venticinque anni hanno avuto preminenza quelle basate sulle risorse locali (vedi programmazione negoziata, patti territoriali, contratti d’area, piani integrati, Gal etc), ma sugli esiti è venuto consolidandosi un giudizio negativo. Le ragioni di questo insuccesso meritano una riflessione approfondita perché compendiano tutti i limiti politici, istituzionali e sociali da rimuovere per cambiare il futuro. Questa riflessione è tanto più importante perché alle Strategie nazionale e regionale per le aree interne, fondate sullo sviluppo locale, è affidato l’obiettivo di invertire le tendenze demografiche in atto. Analizzate le ragioni degli insuccessi (molti) e dei successi (pochi) si dovrà ripartire da rinnovate politiche per lo sviluppo basate sui territori. Ma quali lezioni trarre dagli insegnamenti del passato?”.

LEGGI ANCHE: Il ‘manifesto di Ghilarza’: autonomia e federalismo per far rinascere la sinistra

Dal movimento si interrogano anche su un’altro aspetto: “Ribadita la centralità dell’agricoltura e dell’allevamento, dell’ambiente (paesaggio, parchi terre pubbliche), dei beni culturali e del turismo diffuso – si legge nel comunicato -, una prospettiva credibile di sviluppo può prescindere dall’industria basata sulle nuove tecnologie e sull’economia verde? Fermare lo spopolamento significa innanzitutto arginare l’emigrazione in atto e favorire il ritorno degli emigrati. Anche l’immigrazione ben governata è una risorsa importante. Ma a tal fine servono sostegno alle famiglie, quelle giovani innanzitutto, e misure fiscali compensative alle imprese che decidono di stare o di localizzarsi nei territori interni, quali quelle di zone franche rurali? E se servono quando e come avere queste misure? Tutti d’accordo sulla centralità della cultura, della scuola e della formazione professionale di medio e di alto profilo. Un piccolo popolo quale siamo, per avere un futuro e non continuare a “spopolarsi”, deve puntare tutto sulla qualità, ad iniziare appunto dall’istruzione culturale e tecnica, dei propri cittadini. Si fa il necessario?”.

Infine: “Qual è il ruolo delle formazioni politiche democratiche e di sinistra nell’animare una nuova fase?”. la risposta stasera a Nuoro. Il dibattito, coordinato da Maria Elena Motzo e Mario Pinna, sarà aperto da Gian Giacomo Ortu che inquadrerà anche in una prospettiva storica i temi in discussione. Seguiranno gli interventi di Francesco Berria, su alcuni nodi politici e di Omar Chessa sul federalismo interno. Agli interventi dei partecipanti saranno riservate non meno di tre ore effettive. Chiunque potrà prendere la parola. È previsto il contributo del segretario della Cgil, Michele Carrus e di don Pietro Brotzu, nonché dei sindaci: Emiliano Deiana, Andrea Soddu, Daniela Falconi, Giuseppe Loi. Interverranno anche gli studiosi Francesco Nuvoli e Carlo Atzeni. “L’assemblea è dedicata alla memoria di Gesuino Muledda per il suo impegno sui territori interni della Sardegna”, precisa il movimento. Muledda, presidente dei RossoMori, è scomparso il 2 luglio scorso.

[Nella foto l’assemblea di Ghilarza ad aprile]

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