Regione, precari a vita e concorsi bloccati: interrogazione del M5S al ministro Giovannini

“La situazione delle assunzioni in Regione continua ad essere torbida e lascia nell’incertezza i tanti che auspicano una stabilizzazione del loro posto di lavoro e quanti aspirano a poter accedere a un pubblico impiego mediante concorso”.

Lo denuncia in una interrogazione parlamentare firmata dalla deputata del Movimento 5 Stelle Paola Pinna (nella foto)e rivolta al neo ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Giovannini.

Per l’esponente del M5S, occorre agire affinché il problema del precariato nella pubblica amministrazione regionale venga superato e, al contempo, si chiede il regolare svolgimento dei concorsi pubblici.

“Non s’è fatto altro che costruire false speranze per i molti lavoratori precari e i tanti in cerca di occupazione – denuncia Pinna -. È giunto il momento di dare risposte chiare ai cittadini sardi lasciati in balia delle logiche perverse della politica regionale. Occorre intervenire e farlo in fretta, le contingenze economiche e la crisi del mercato del lavoro aggravano ulteriormente il già tragico scenario”.

La parlamentare ricorda poi che “da un lato, le sentenze della Corte costituzionale hanno più volte rilevato l’illegittimità delle leggi regionali sarde volte alla stabilizzazione dei precari mediante il tentativo di aggirare lo svolgimento di un concorso pubblico aperto a tutti. Dall’altro, emerge un’inconcludenza allarmante nello svolgimento del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 42 funzionari. Le prove preselettive del concorso, indetto nel 2010, sono state rinviate ben nove volte con conseguenti disagi per gli aspiranti concorsisti che si trovano ancora nel limbo e continuano a sostenere costi elevati sia in termini di tempo sia a livello economico”.

Questo comportamento da parte della Regione “ha determinato una mancanza di credibilità del suo operato – conclude Pinna – e una grave perdita della qualità della stessa legislazione, in violazione del principio della certezza del diritto”.

 

 

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