Palazzo Chigi continua a non applicare la sentenza della Corte Costituzionale che prevede la restituzione alla Sardegna di 285 milioni di accantonamenti non dovuti e ora la Regione ha deciso di ricorrere alla linea dura: è già pronta, infatti, un’ingiunzione di pagamento nei confronti del Governo da presentare al giudice civile e un ricorso per ottemperanza alla stessa Consulta che potrebbe anche portare alla nomina di un commissario ad acta che sostituisca il Governo e applichi la sentenza.
Ieri è anche scaduto il termine fissato dallo stesso Esecutivo nella legge di stabilità nazionale per trovare un’intesa sulla finanza pubblica con le Regioni a Statuto speciale. Tanto che il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha inviato oggi un’altra lettera al premier Giuseppe Conte e ai ministri dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, degli Affari regionali e le autonomie Erika Stefani, al sottosegretario di Stato, Giancarlo Giorgetti e al vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Massimo Garavaglia. (nella foto il tavolo a Palazzo Chigi lo scorso novembre)
Così il presidente della Regione Pigliaru nella lettera al premier Conte: “La informo che nei prossimi giorni la Regione Sardegna darà avvio a tutte le opportune azioni giudiziarie per il soddisfacimento dei propri diritti e la tutela delle proprie attribuzioni”. “È una situazione davvero paradossale – dichiara l’assessore al Bilancio, Raffaele Paci – il Governo non riesce a rispettare neanche le scadenze che indica nelle sue leggi”.
E poi, aggiunge, “non hanno avuto neanche il buongusto di rispondere a una delle decina di lettere inviate per chiedere un incontro. Uno sgarbo istituzionale senza precedenti, una totale mancanza di rispetto fra istituzioni, un atteggiamento incomprensibile e inqualificabile che polverizza quella lealtà necessaria fra chi, a vari livelli, ha responsabilità di governo del Paese”, conclude Paci.