Regione, le prime richieste a Solinas. Ma il ‘caos seggi’ non è ancora finito

A tre settimane e un giorno dalle Regionali del 24 febbraio, il caos seggi continua a paralizzare la politica sarda: nei tribunali dell’Isola non è ancora concluso il riconteggio delle schede e senza i dati definitivi delle urne la coalizione di centrodestra non può sedersi intorno a un tavolo per decidere la nuova Giunta e quindi cominciare a governare. Dai partiti alleati arrivano però le prime richieste a Christian Solinas, il presidente in pectore che attende di essere proclamato eletto insieme agli altri cinquantanove consiglieri.

A farsi avanti è Forza Italia che sta rivendicando la presidenza della nuova Assemblea regionale: gli azzurri, che per oltre vent’anni sono stati gli indiscussi ‘padroni’ del centrodestra sardo, a questo giro sono diventati la terza forza della coalizione, dopo Lega e Psd’Az. Significa potere ridotto e nel caso specifico proporzionato all’8 per cento raccolto alle urne di febbraio. Tuttavia la presidenza dell’Aula sembra non interessare né al Carroccio né ai Quattro Mori che, in virtù del maggiore consenso, possono scegliere le caselle da occupare prima dei berlusconiani.

Se Solinas accolga o meno la richiesta di Forza Italia sulla presidenza, non è dato saperlo. Il nuovo governatore, proprio per via del caos seggi, ha bloccato la convocazione dei vertici di coalizione. Il prossimo capo della Giunta si sta limitando a qualche incontro informale, più di cortesia che di sostanza.  E la prima cosa che farà dopo la proclamazione degli eletti, sarà quella di ufficializzare il proprio metodo nella scelta dell’Esecutivo: a tutti gli undici partiti dello schieramento verranno chiesti due nomi – uno maschile e uno femminile – per ciascuno dei dodici assessorati previsti per legge.

La rivendicazione della presidenza dell’Aula non è comunque un passaggio indolore nelle fila berlusconiane: se venisse seguito il criterio del consenso, quella poltrona spetterebbe ad Antonello Peru, il consigliere regionale uscente che è stato il più votato anche il 24 febbraio con quasi 6mila preferenze. Ma Peru è a processo per abusi edilizi e ha a suo carico anche un avviso di garanzia per associazione a delinquere nella vicenda di Sindacopoli. Il suo nome, per ragioni di opportunità politica, sta incontrando più di una resistenza all’interno del partito.

Il metodo Solinas sulla composizione della Giunta piace con certezza ai Riformatori sardi che, per il tramite del capogruppo designato, Michele Cossa, hanno già fatto sapere al neogovernatore di appoggiare il criterio delle  competenze rispetto alla spartizione secca delle poltrone in stile Dc, secondo quel manuale Cencelli col quale è stata scritta la storia dell’intera prima Repubblica.

Quanto al lavoro dei tribunali, le comunicazioni ufficiali restano ferme alla nota diffusa il 6 marzo scorso dalla presidente della Corte d’appello di Cagliari, Gemma Cucca. La quale sta coordinando il lavoro di riconteggio dei voti in corso negli Uffici centrali circoscrizionali dei singoli tribunali. La presidente ha spiegato che nel capoluogo è stata organizzata una task force elettorale. Ma “i tempi di compilazione del verbale da 296 pagine, predisposto dagli uffici della Regione, non potrà essere all’evidenza immediato”. Da quel comunicato sono passati tredici giorni. Chissà se questa settimana è quella buona per conoscere i risultati definitivi. (al. car.)

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