Dopo l’assunzione in Regione di Marco Fadda, portaborse di Ciriaco De Mita al Parlamento europeo, il sindacato dirigenti torna all’attacco e chiede alla giunta di ‘rivedere la decisione’ in sede di autotutela. E se ciò non dovesse accadere, ‘il caso in esame – si legge in una nota del segretario generale dello Sdirs Tiziana Zucca – verrà formalmente segnalato alle autorità giudiziarie e contabili’.
Come denunciato da Sardinia Post poche settimane fa, l’assunzione di Fadda è arrivata grazie a una interpretazione della giunta – e in particolar modo dell’assessore al Personale Mario Floris – di un articolo di legge approvato nel giugno scorso dal consiglio regionale e relativo ai requisiti professionali previsti per essere nominati dirigenti regionali. Requisiti che nel 2009, anno di pubblicazione del bando per la nomina a dirigenti, Fadda non aveva.
Ma visto che nel frattempo li ha maturati – è la tesi dell’assessore Floris – ora può essere assunto. Detto fatto: dal 23 ottobre scorso Fadda è un dirigente regionale. “Tutto regolare”, ha assicurato l’esponente dell’esecutivo Cappellacci, mentre il diretto interessato parlava di pura e semplice “invidia”.
L’assunzione non è però passata inosservata. Già nel giugno scorso lo Sdirs parlava di un ‘privilegium ad personam’ grazie a una norma ‘ora per allora’ e in consiglio regionale l’IdV ha presentato pochi giorni fa una interpellanza urgente.
“Siamo stati profetici”, dice oggi Tiziana Zucca. E contrattacca. In primis il sindacato ricorda all’assessore Floris che sia il Tar Sardegna, sia il Consiglio di Stato avevano precisato come Fadda non avesse i requisiti per l’acceso alla dirigenza.
Inoltre secondo il capogruppo dell’Udc Giulio Steri, relatore della legge approvata a giugno, la norma in questione “non consentirebbe assolutamente a chi non possedeva i requisiti al momentto della scadenza dei termini per la presentazione della domanda di partecipazione al concorso – si legge nella nota dello Sdirs – di essere ammesso sulla base di requisiti maturati successivamente”.
Ovvero quel che poi è avvenuto. Da qui la decisione del sindacato di chiedere alla giunta la sospensione della delibera di assunzione di Fadda. In caso contrario, il caso finirà in Procura e alla Corte dei conti.
Pablo Sole