E’ una torta da 24 milioni di euro, quella che in Procura, a Cagliari, ha fatto aprire la seconda indagine sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale, soldi spesi dal 2004 a oggi. E stavolta non ci sono esclusioni: in Procura i carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria stanno sentendo i rappresentanti di tutti i partiti. Dal palazzo di Piazza Repubblica trapela un solo particolare: ci saranno sviluppi clamorosi.
Intanto prosegue anche la prima inchiesta che riguarda solo i fondi destinati al Gruppo misto e a Sardegna insieme: e su questo fronte gli indagati sono venti, tra consiglieri ancora in carica ed ex onorevoli. Tra loro Adriano Salis, (ex Idv) che oggi comparirà davanti al Gup per difendersi dall’accusa di peculato, come racconta L’Unione Sarda oggi in edicola. Salis è l’unico ad avver scelto il processo in abbreviato.
Nell’inchiesta bis, invece, al momento gli indagati sono al momento cinque: in quota Udc ci sono due assessori Sergio Milia (Pubblica istruzione) e Andrea Biancareddu (Ambiente), più i consiglieri Sergio Obinu e Franco Cuccu. A loro si aggiunge il pidiellino Alberto Randazzo.
Nelle scorse settimane, proprio per fare luce sui fondi spesi dal 2004 a oggi, sono stati sentiti invece Giorgio Oppi (Udc), Ignazio Artizzu (ex pidiellini passato con Fini), Peppino Balia (allora nel gruppo Federalisti autonomi sardi) e Siro Marroccu (Pd). Ma come testimoni sono stati convocati in Procura anche Antonio Biancu, ex capogruppo della Margherita prima e del Pd poi, e Luciano Uras che in quel tempo era stato eletto in quota Rifondazione Comunista.
Tutti gli onorevoli e gli ex devono andare in tribunale carichi di documenti: perché la ricostruzione delle corrette spese non può che passare dall’esibire scontrini e fatture, o comunque carte che giustifichino e comprovino la spesa di quella montagna di soldi.