Regione, bilancio programma Iscol@: 1.200 progetti, 180mila alunni coinvolti

La Regione fa il punto sui suoi cinque anni di politiche per l’istruzione, la scuola e il diritto allo studio, e nello specifico sui programmi Iscol@ e Tutti a Iscol@, voluti dalla Giunta per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e garantire un alto livello di formazione ai ragazzi e le ragazze dell’isola.

L’approfondimento oggi a Nuoro durante il workshop “Tutti a Iscol@: esperienze e riflessioni sulle azioni di contrasto alla dispersione scolastica nella scuola sarda”.  L’incontro ha preso in considerazione soprattutto la “Linea A” (Miglioramento delle competenze di base di italiano e matematica) e la “Linea C” (Sostegno psicologico e inclusione scolastica). L’intervento è stato finanziato negli anni con risorse regionali, e fondi europei, sempre crescenti: si è partiti con 14 milioni (risorse regionali) nel biennio 2015-2016, fino ai 21 milioni del 2017-2018 e i circa 33 milioni del triennio 2018-2020. I progetti finanziati in tutto il territorio isolano sono circa 1.200, con un incremento costante degli alunni coinvolti. Gli studenti destinatari della “Linea A” passano da 83.436 (anni scolastici 2015-2018) a 122.214 (2018-2020), e per la “Linea C” da 41.119 a 59.890. Cresce anche il personale coinvolto nelle scuole, con un incremento dei docenti che va da 1.087 (anni scolastici 2015-2018) a una previsione di 1.382 (2018-2020). Stesso aumento si registra sui professionisti che partecipano al Programma: da 728 a più di 800.

“Il tema dell’istruzione e della dispersione scolastica è assolutamente delicato e necessita di ragionamenti costanti e programmazione economica finanziaria mirata: questo abbiamo cercato di fare con i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@ – ha sottolineato l’assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena.

“La scuola risponde a tutti gli stimoli e cambiamenti sociali, ed è molto diversa da quella che abbiamo frequentato noi in passato. Oggi è certamente più bello, stimolante ed educativo stare tra i banchi, dove si applica una didattica molto meno rigida, che si avvale delle nuove tecnologie e del potenziale laboratoriale. Nonostante tutto questo, dobbiamo ammettere che la scuola, l’Università e i temi dell’istruzione sono stati per troppo tempo trascurati, mettendo in difficoltà tutti gli operatori e gli amministratori coinvolti, e non da ultimo le famiglie e gli stessi studenti, che infatti spesso abbandonano il percorso intrapreso, provocando un danno a livello personale e sociale”, ha aggiunto l’assessore.

“Con le politiche e i programmi messi in campo in questi anni abbiamo cercato di ricucire tutti i rapporti tra i vari livelli: Comuni, Province, Regione e Ministero, e abbiamo lavorato per fare fronte a gravi problematiche come la mancanza di dirigenti, lo spopolamento dei paesi, l’abbandono scolastico e la diminuzione del numero degli studenti che ha portato anche a operare con lo strumento del dimensionamento”.

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