Regione, arrivano i maxi staff: scoppia la guerra degli uffici

È scoppiata la guerra degli uffici nel palazzo della Regione: con l’ingaggio dei maxi staff pari a settanta nuove nomine, c’è bisogno di stanze in viale Trento. E così per fare spazio ai fedelissimi del centrodestra, vengono sacrificati i dipendenti assunti a tempo indeterminato. Così, almeno, sta succedendo.

È questione serissima, questa degli uffici. Perché di mezzo ci sono presunte violazioni delle norme in materia di sicurezza, a leggere i documenti ufficiali. Tutto ruota intorno alla torre di via Zara, l’ala più nuova di viale Trento. Ma anche la meno ambita. Ma lì la Dg facente funzioni degli Enti locali e Urbanistica ha deciso di trasferire la Centrale regionale di committenza, quella che gestisce gli appalti. Roba da 2,7 miliardi negli ultimi due anni, è il dato riportato nei scorsi da L’Unione Sarda.

Per dare un nome alle mosse, il trasferimento dei cinquanta dipendenti della Centrale di committenza lo ha deciso Stefania Manca, la dirigente che agli Enti locali e Urbanistica ha preso il posto di Umberto Oppus, uno dei silurati dopo il pranzo di Sardara. La Manca, tra le deleghe, ha anche quella alla Logistica, competenza in cui rientra l’assegnazione delle stanze.

La Dg ha firmato il provvedimento il 4 ottobre scorso. E tre giorni dopo, il 7, ha messo nero su bianco la data del trasferimento. “Operazione da avviare il giorno 11”, è scritto nella determina. I cinquanta della Centrale di committenza occupano il 4° e il 5° piano del palazzo di viale Trento. Adesso devono andare in sei piani della torre di via Zara, dal 3° all’8°.

Al 4° e al 5° piano di viale Trento si dovrebbe allargare la presidenza che attuzalmente ha il primo piano, dove stanno gli uffici del governatore, più il 2° e il 3°. Ai commessi e agli autisti, che ugualmente sono al servizio del capo della Giunta, è riservata una parte del piano terra.

Il trasloco imposto ai lavoratori della Centrale di committenza per fare spazio al maxi staff di Solinas, non sorprende: il solo ufficio del governatore arriverà a contare una quarantina di persone, roba da far invidia a un capo di Stato. Tanto che ora, provvisoriamente, al neosegretario Francesco Scano, ex presidente del Tar, è stata provvisoriamente assegnata una sala riunioni al terzo piano.

La presunta irregolarità della torre di via Zara è scritta nella nota che Antonello Troffa, rappresentante per la sicurezza dei lavoratori, ha firmato il 7 ottobre scorso, quando la Dg Manca ha fissato la data del trasloco per i cinquanta dipendenti della Centrale di committenza.

Il documento è un rosario di segnalazioni, con una sintesi finale. Si legge: “Attualmente senza le necessarie modifiche strutturali e la normale manutenzione, gli ambienti di lavoro della torre di via Zara sembrano inadatti ad ospitare il personale sia per questioni di sicurezza sia per l’impossibilità di garantire il rispetto dei protocolli Covid con il rientro del personale in presenza”. Segue un elenco dettagliato che va dalle “finestre bloccate” agli “anditi di collegamento tra i vari ambienti assolutamente sotto le misure minime atte ad assicurare la distanza di un metro tra le persone che si incrociano sullo stesso tratto”. C’è poi la “inadeguatezza dei due ascensori di ridottissime dimensioni e che servono i quattordici piani” della torre.

Il clima che si respira in Regione non sembra essere da passeggiata della salute. In ogni caso l’infornata è solo agli inizi. Scano dovrà nominare i tre capi di dipartimento, ugualmente previsti nella legge sui maxi staff. Suo anche il compito di avviare l’istruttoria per la scelta dei nuovi Dg. Alla parte politica, invece, l’ingaggio dei fedelissimi da distribuire negli staff del presidente. Dal primo al quinto piano. Ma anche negli assessori.

Alessandra Carta

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