Regionali, scontro nel Movimento 5 Stelle

Scontro durissimo nel Movimento 5 Stelle sardo sulla linea di condotta da assumere nella selezione delle candidature per le elezioni regionali. A innescarlo è stato un documento attribuito ad Alessandro Polese, avvocato di Alghero, fondatore di uno dei primi meetup sardi, reso pubblico sulla pagina Facebook “Meetup 5 stelle in Sardegna”  con un post firmato da Gian Mario Marongiu.

Il documento (https://docs.google.com/file/d/0B1zkfK-V95lhU3VvaFBTVkN6Wlk/preview?pli=1) definisce dei criteri per la scelta dei candidati affidandola non in modo esclusivo e prioritario alla Rete ma a una serie di gruppi locali del M5S che vengono elencati uno per uno. I candidati selezionati poi, sempre secondo il ‘regolamento’ illustrato nel documento, avranno il compito di scegliere il candidato governatore.

Alla fine del testo si leggono una serie di nomi che dovrebbero corrispondere a quelli dei firmatari. Ma non ci sono le firme autografe. Solo i nomi. Questi: Giorgia Distefano (consigliere comunale di Alghero), Mario Puddu (sindaco di Assemini, Valerio Mereu (consigliere comunale di Quartucciu), Michele Schirru, consigliere comunale di Senorbi. In un caso non c’è nemmeno il nome ma solo il ruolo istituzionale: “xx consigliere di Sennori“.

Di che si tratta? È la domanda che pone Gian Mario Marongiu nel post che ha aperto il dibattito:  “Vorrei essere aiutato a comprendere ed a mettere in chiaro e in trasparenza la “LOGGiA” segreta che opera nel Movimento 5 stelle Sardo che pare si occupi di candidati e candidature ‘pro domo sua’ La prima domanda la rivolgo all’ ex candidato Polese e a tutti gli iscritti, attivisti e simpatizzanti che sono stati coinvolti ” nell’affaire lobbistico e privato sulle candidature prossime regionali, Vi dispiace chiarire e informarci?”

Il post ieri sera aveva 29 mi piace e ben 326 commenti, oggi i ‘like’ sono diventati 37 e i commenti 543. Un dibattito serrato, molto polemico a volte. Nel quale da un certo momento in poi interviene la senatrice Emanuela Serra che, a quanto pare, ha appreso dell’esistenza del documento dal post di Marongiu. E non ne condivide il contenuto: “Il documento – scrive la senatrice – per come è stato redatto contravviene a tutto ciò che in questi anni ci siamo impegnati a combattere”.

Ma qual è la natura del documento? Pare trattarsi di una proposta, di un’ipotesi, che ha cominciato a circolare il 21 agosto. Il chiarimento non arriva dai presunti estensori (non risultano al momento loro commenti o precisazioni) ma da un militante di Senorbì, Michele Schirru. Che scrive: “…parlo a nome dell’Associazione 5 stelle di Senorbì e non a titolo personale… Noi abbiamo realmente ricevuto ed avuto modo di vedere e analizzare quel documento, anche se differiva leggermente dallo stesso pubblicato. In ogni caso, quello che vedete non è niente di ufficiale e ancor di più, massonico. Si trattava di una proposta che ci è stata presentata e tale è rimasta. Di fatto mai nulla si è concretizzato e mai nulla, né io né il gruppo, abbiamo autorizzato o sottoscritto”.

Nel pomeriggio di oggi, una nota di Giorgia Distefano. “Si precisa che il documento pubblicato in questi giorni in rete (e che è una delle numerose versioni circolate nelle ultime settimane) e ripreso dai giornali, costituisce una base embrionale di lavoro che le liste certificate presenti in Sardegna avrebbero dovuto condividere al loro interno non appena ci fosse stato un accordo di massima sul testo e, successivamente, col resto dei gruppi locali aderenti al Movimento. Non essendoci stata fino ad ora condivisione sul testo da proporre, tale bozza (che non reca la firma di alcuno) è stata accantonata. Le polemiche, gli insulti e gli attacchi pretestuosi di questi giorni contro una proposta assolutamente legittima e democratica, dimostrano il nervosismo di coloro i quali temono forse una selezione severa e preferirebbero primarie aperte a qualunque profittatore. Esprimiamo quindi tutta la nostra preoccupazione per una situazione rissosa e inconcludente che sta gravemente danneggiando il Movimento in Sardegna”. 

Emerge in ogni caso il vero nodo politico. Sono molti i militanti preoccupati per il ritardo nella preparazione delle elezioni regionali. Ma sono forse di più quelli che temono che l’appuntamento elettorale scateni un assalto alle poltrone. E il documento incriminato ha fatto emergere queste tensioni e preoccupazioni. Vi si legge tra l’altro: “Entro poche settimane le coalizioni di centrosinistra e centrodestra, fatte le rispettive primarie, saranno pronte per le elezioni e potrebbero decidere di sciogliere anzitempo il Consiglio regionale, sapendo che il Movimento è in gravissimo ritardo”. Quindi la lunga e complicatissima esposizione del regolamento per la selezione dei candidati.

L’ultimo incontro regionale del Movimento 5 Stelle si è tenuto a Laconi lo scorso 31 agosto. Vi hanno partecipato circa 200 militanti e una folta delegazione di parlamentari eletti sia in Sardegna, sia sul Continente. Tra i temi trattati, anche quello delle Regionali, con la conferma della decisione di “andare da soli”. Ma in quell’occasione mai è emerso – almeno per quanto attiene al dibattito pubblico – il documento del 21 agosto, che pure aveva cominciato a circolare dieci giorni prima. Circostanza che ha accresciuto le tensioni e i sospetti.

N.B.

 

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