Regionali, candidati ‘impresentabili’. “Otto non sono in regola”: ecco i nomi

“In Sardegna sono tre i nominativi di candidati che, avendo sentenza di condanna in primo grado, vedrebbero, qualora eletti, sottoposta a sospensione di diritto la loro carica; cinque invece i candidati all’assemblea regionale che risultano rinviati a giudizio e con fase dibattimentale in corso”, quindi con profili “non conformità rispetto alla disciplina del Codice di autoregolamentazione”, ma che non rischiano di finire fuori gioco se eletti. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, al termine dell’esame delle liste in vista delle Regionali nell’Isola. Gli otto nomi sono così divisi: sei di centrodestra, due di centrosinistra e un indipendentista.

L’attività di controllo, ha spiegato Morra, si ripartisce in tre fasi: prima si ottengono le liste elettorali che sono arrivate dalla Corte d’Appello di Cagliari, a cui Morra ha fatto i complimenti per la celerità e la precisione del lavoro svolto; poi si trasmettono alla procura nazionale antimafia per averne un primo controllo, infine c’è la trasmissione dei dati da parte della Procura nazionale: a quel punto la Commissione antimafia deve compiere una attenta ricerca e acquisire carichi pendenti e sentenze passate in giudicato. “Gli uffici hanno lavorato a lungo e fino a poche ore fa”, ha concluso Morra.

Dalla Commissione Antimafia hanno anche diffuso i nomi. I tre che rischiano di più, perché verrebbero sospesi qualora eletti in base alla legge Severino sull’Anticorruzione, sono tutti di centrodestra: Maurizio Porcelli, (Psd’Az), che risulta essere stato condannato dal Tribunale di Cagliari il 17 maggio 2018 per quattro reati di abuso d’ufficio alla pena di un anno e sei mesi di reclusione (è stato proposto appello); Alberto Randazzo, (Forza Italia), condannato dal Tribunale di Cagliari il 20 febbraio 2017 a tre anni di reclusione per peculato continuato nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi (proposto appello); Oscar Cherchi, (Forza Italia), condannato dal Tribunale di Cagliari il 20 febbraio del 2017 a quattro anni di reclusione per peculato continuato, sempre per l’inchiesta sui Fondi (anche nel suo caso è stato proposto appello).

I cinque candidati che invece a processo, ma non rischiano di finire fuori gioco in caso di elezione, sono: Gianfranco Ganau, (Pd), imputato per tentata concussione (il dibattimento è in corso); Valerio Meloni, (Pd), imputato di tentata concussione in concorso (dibattimento ugualmente è corso, qui la lettera dell’esponente democratico); Antonello Peru, (Forza Italia), imputato di concussione aggravata (dibattimento in corso); Giovanni Satta, (Psd’Az), imputato di tre procedimenti: riciclaggio in concorso con altri al Tribunale di Nuoro, riciclaggio al tribunale di Tempio Pausania, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’ingente quantitativo e dall’essere reato transnazionale; Carlo Marcomara, (Partito dei Sardi), imputato per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

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