Radiografia del centrosinistra sardo

Con Barracciu i più anziani e “di sinistra”, con Murgia i laureati. Età media, 49 anni. Tutti i dati della ricerca coordinata da Fulvio Venturino.

IL PROFILO SOCIO-DEMOGRAFICO DEI PARTECIPANTI

Chi ha partecipato alle primarie? Vediamo i principali tratti dell’elettorato attivo delle primarie (d’ora in poi: selettorato) del 29 settembre e dei primi tre classificati.
* L’età. Coloro che votano alle primarie tradizionalmente sono di età adulta o anziana, e anche queste consultazioni sarde non fanno eccezione. L’età media, infatti, è di 49 anni: oltre il 41% dei selettori ha più di 55 anni mentre è uno su cinque ad averne meno di 35.

Guardando ai primi tre classificati, però, vediamo come sia la vincitrice ad avere tra i suoi sostenitori la quota maggiore di over-55, mentre Ganau mostra un profilo del tutto simile a quello del selettorato generale. Murgia, invece, vede una quota più consistente di persone di età centrale: il 46% dei suoi votanti ha tra i 35 e i 55 anni.

* Il livello di istruzione. Anche per il livello di istruzione possiamo osservare alcuni tratti interessanti. I selettori che si sono recati alle urne il 29 settembre erano per il 27% in possesso di una laurea, mentre la maggioranza relativa (40%) disponeva di un diploma. Circa uno su tre, invece, aveva conseguito la licenza media o un titolo inferiore. Se consideriamo quanti hanno votato per Barracciu, osserviamo una maggior presenza di persone in possesso di un basso livello di istruzione, mentre Ganau conta tra i propri selettori il 45% di diplomati. Murgia, invece, vede tra i propri votanti una presenza superiore alla media di laureati.

* La condizione socio-professionale. Osservando la composizione del selettorato in base alle categorie socio- professionali, vediamo come la più consistente sia quella dei pensionati (22%), seguita da dipendenti pubblici (19%), privati (18%) e i lavoratori non dipendenti (16%). In questo caso, rispetto ai tre principali candidati, i selettori di Ganau appaiono del tutti simili a quelli del selettorato generale. Barracciu, invece, vede tra i suoi sostenitori una quota più ampia della media di pensionati, mentre un selettore di Murgia su quattro è un dipendente pubblico e il 18% è un lavoratore non dipendente.

* La pratica religiosa. Un altro importante fattore di cui dobbiamo tenere conto è la religiosità. Il selettorato delle primarie sarde è composto per il 36% di non praticanti, una quota sostanzialmente analoga (37%) frequenta la messa in modo saltuario e gli assidui sono invece il 27%. Tra Barracciu, Ganau e Murgia, però, gli equilibri tra queste tre componenti si differenziano in modo consistente. Murgia, in particolare, vede tra i suoi selettori una maggioranza relativa di non praticanti (47%), mentre tra quelli di Ganau possiamo rilevare più non praticanti e praticanti saltuari rispetto alla media. Barracciu, infine, mostra una distribuzione di selettori più simile a quella generale, seppur risulti accentuata la presenza di persone che frequentano assiduamente la messa.

In sintesi, il selettorato delle primarie del 29 settembre scorso è caratterizzato da una presenza consistente di persone di età adulta o anziana e in possesso di un diploma o una laurea. Altre particolarità sono la presenza rilevante di pensionati e lavoratori dipendenti, mentre guardando alla religiosità emerge come la maggior parte dei selettori non sia praticante o frequenti la messa in modo saltuario.

I sostenitori di Barracciu e Ganau si avvicinano di più al profilo appena illustrato. Il selettorato della vincitrice della competizione primaria si caratterizza per una maggiore incidenza di persone anziane, in possesso di un basso livello di istruzione, oltre che la più alta presenza di pensionati e intervistati che frequentano assiduamente i riti religiosi. Ganau, invece, ha un selettorato maggiormente caratterizzato dalla presenza superiore alla media di votanti in possesso di un diploma o una laurea e di praticanti saltuari o non praticanti. Infine, consideriamo Murgia, l’outsider della sfida.

Murgia mostra il profilo più specifico. Infatti, ha una quota più consistente di selettori di età centrale (35-55 anni) e una presenza superiore alla media di laureati. Inoltre, dal punto di vista socio-professionale, i suoi selettori si caratterizzano per una presenza più ampia di dipendenti pubblici e lavoratori non dipendenti. Considerando la religiosità, poi, vediamo che la maggioranza dei suoi votanti non frequenta i riti religiosi. Un selettorato che sarà forse complicato per il centrosinistra trattenere e far diventare futuro elettorato.

Natascia Porcellato per C&LS

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