Il quotidiano La Verità: “Il mistero di Pili, assunto dal Governo. Ma lui nega”

Mauro Pili farebbe parte dello staff del sottosegretario Giuseppina Castiello (ex Pdl come Pili, attualmente quota Lega). Lo conferma anche il ministero per il Sud. Ma il leader di Unidos smentisce”. Così riporta il quotidiano La Verità oggi in edicola che dedica all’ex deputato sardo un ampio articolo nel quale si racconta “il mistero di Pili”.

Il giornale diretto da Maurizio Belpietro apre un ‘caso Pili’ perché “apprendiamo che sia diventato il capo segreteria della Castiello”, si legge. “Niente di male, per carità – è scritto ancora -. Della nomina, però, non c’è traccia. Pertanto l’unico modo per sapere se davvero ricopra quell’incarico, è stato chiederglielo. Ma al telefono con noi Pili ha smentito. Allora – prosegue la cronaca de La Verità – abbiamo chiamato il ministero per il Sud. Ci ha risposto un commesso molto cordiale, al quale abbiamo domandato: ‘Scusi, Mauro Pili è il capo segretaria della Castiello?’. Risposta: ‘Sì. Ma non è qui, sta in un’altra sede, a largo Pietro di Brazzà. Ci siamo fatti dare il numero, ma per due giorni il telefono ha squillato a vuoto”.

Da La Verità hanno quindi ricontatto Pili, spiegandogli quanto riferito telefonicamente dal ministero per il Sud. Pili ha replicato: “Conosco la malvagità della politica, sarà qualche malelingue che vuole screditarmi”. Di qui ‘il mistero di Pili’, anche perché “non si capisce la ragione per la quale sarebbe squalificante fare il capo segreteria di un sottosegretario”, è scritto ancora nell’articolo.

Dal quotidiano di Belpietro hanno provato a mettere insieme più tasselli. “Pili – è scritto ancora – si sta costruendo una fame da indipendente, da ‘cane sciolto’ che non risponde ad alcun gruppo di potere, ma lotta solo nell’interesse della Sardegna. Essere associato a una cordata politica ne intaccherebbe il profilo autonomo”. Da La Verità citano l’ultima battaglia nella quale Pili è impegnato, quella contro Moby e Tirrenia. E scrivono ancora: “Pili ha organizzato una mobilitazione, la marcia dei tir, partita dalla Sardegna e arrivata a Livorno. Poi il leader di Unidos si è diretto nella Capitale dove voleva consegnare 60mila firme con cui si chiedono la revoca della convenzione che lo Stato ha sottoscritto con Onorato per la privatizzazione di Tirrenia. Ma secondo Pili – si legge ancora nell’articolo  – il contratto di concessione prevederebbe che Moby e Tirrenia mantengano la contabilità separata”.

Da La Verità lanciano infine un appello a Pili “a chiarire meglio la sua posizione”. Con una domanda-sottolineatura: “La battaglia contro la fusione di Moby e Tirrenia Pili la sta conducendo a titolo personale?. La sta combattendo forse “contro un Governo nel quale ricopre un incarico? A meno che – è il passaggio finale – non esista un suo omonimo nella segreteria della Castiello”. Oggi i tir di Pili sono attesi a Roma: il leader di Unidos parcheggerà a Palazzo Chigi?

Proprio sull’arrivo dei tir nella Capitale, Pili ha postato un commento sulla propria pagina Facebook,, intitolato ‘Basta Tirrenia’. Si legge: “Ci vorrà del tempo per stamparle tutte, ma saremo puntuali. 61.000 firme libere, raccolte con la piattaforma internazionale change.org. Sono consapevole quanto imponente sia questa nostra battaglia di libertà per la Sardegna e figuriamoci se mi possono fermare quattro prezzolati a libro paga di Onorato! Avanti tutta a schiena dritta, testa alta! Missione Roma appena scattata”.

Caro Pili, le chiacchiere stanno a zero. I giornalisti fanno solo il loro lavoro; lei, piuttosto, risponda a questa semplice domanda: è vero o no quello che ha scritto e pubblicato La Verità? (G. P.).

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