Allarme sulle Province in Sardegna. Secondo Api, Sardigna Libera e Sel sono a rischio servizi e risorse per i cittadini e le imprese e circa 2.000 posti di lavoro pubblici. Motivo? Il 28 febbraio scade il termine ultimo di proroga degli enti territoriali soppressi col referendum di maggio, ma ancora manca una legge di riforma complessiva che stabilisca riassetto di funzioni, personale, beni e rapporti giuridici. “Al 28 febbraio mancano 50 giorni, ma il clima è che tutti sono impegnati in campagna elettorale. Il presidente della Giunta batta un colpo e abbia il coraggio di chiedere la proroga della legge perché se commissaria si pongono problemi di legittimità costituzionale – ha detto Luciano Uras di Sel – noi vogliamo discuterne e non vogliamo mantenere le posizioni”. Roberto Capelli (Api), relatore di minoranza della legge sulle Province, attacca i Riformatori dicendo che “si è cavalcata un’onda elettorale senza valutare percorsi utili e necessari e il caos ne è la conseguenza. Concordiamo nel fatto che bisogna fare qualcosa. Siamo contrari al commissariamento che è anticostituzionale e a soluzioni che saranno soggette ad impugnative ma che servono solo a nominare i commissari. Si cancellano le Province ma non le Asl che costano di più, ma in quel caso ci sono dei soggetti a cui garantire una sedia”. Per Claudia Zuncheddu (Sl) “la situazione generale richiede alla politica soluzione concrete, invece sta continuando a vincere la demagogia, con i Riformatori che lanciano campagne promozionali con altri scopi, ma poi passati i Referendum non propongono alternative serie”. Carlo Sechi (Sel) dice che si tratta di “un’inadempienza verso un percorso goliardico che darà problemi ai lavoratori e alle imprese”. L’assessore dell’Ambiente della Provincia di Cagliari, Ignazio Tolu (Sel), ha annunciato che “nonostante la situazione, per non lasciare a casa i lavoratori della società in house Proservice, martedì la giunta prorogherà il loro contratto”.
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