Prima il congresso o le primarie’? Per il Pd sardo è arrivato il momento della scelta

Prima il congresso o prima le Primarie per la scelta del candidato governatore? Il dilemma che agita il Partito democratico sardo ormai da un paio di mesi potrebbe essere sciolto oggi pomeriggio a Oristano dall’assemblea regionale. La decisione definitiva dovrà essere poi ratificata dalla direzione, ma il voto odierno (se al voto si arriverà e non si troverà una mediazione) è determinante.

Il dibattito si terrà con un occhi puntato ai risultati dei ballottaggi di Iglesias e di Assemini. Se entrambi saranno vinti dal candidato del centrosinistra, la posizione del segretario regionale Silvio Lai si rafforzerà e, con essa, la road map da lui indicata: quella che prevede le Primarie a settembre e successivamente il congresso regionale. Se uno dei due comuni dovesse passare in altre mani (il più a rischio e Assemini), le posizioni di chi chiede un rapido cambiamento dei vertici del partito (e dunque prima di tutto il congresso) troveranno nuova linfa.

La road map di Silvio lai è stata ripresa in una mozione che ha come primo firmatario uno dei “padri nobili” del partito democratico in Sardegna, Benedetto Barranu. Prevede la convocazione per il 28 e il 29 giugno di una conferenza programmatica regionale (preceduta il 21 e il 22 giugno dalle conferenze programmatiche provinciali). Contemporaneamente, assieme alle altre forze della coalizione di  centrosinistra, dovrebbe essere definito il regolamento per le primarie (aperte a tutti gli elettori dell’area) che dovrebbero essere svolte entro settembre. Poi verrebbe il congresso regionale la cui data andrebbe definita “in sintonia con lo svolgimento del congresso nazionale del partito” (previsto entro il mese di ottobre) e “comunque entro il 30 novembre.

La mozione alternativa ha tra i suoi firmatari la presidente dell’Assemblea Valentina Sanna. Nella versione originale recava anche la firma di Luisa Puggioni, che poi l’ha ritirata. Chiede in sostanza l’inversione dell’ordine delle scadenze proposto dal segretario. I suoi sottoscrittori, infatti, ritengono “necessario che si debba procedere alla celebrazione del congresso regionale del partito preliminarmente o contestualmente alle primarie per la leadership entro e non oltre il 30 ottobre“. Quindi non necessariamente “preliminarmente”, ma anche “contestualmente”. La mozione, in pratica, apre alla possibilità di un “election day” in autunno avanzata dal deputato Francesco Sanna.

Gli schieramenti sono delineati. A sostegno della proposta di Lai c’è la maggioranza delle componenti del partito, oltre a una serie di circoli territoriali, a sostegno della proposta alternativa – oltre alla presidente Sanna – quel che resta della cosiddetta “area Soru”. L’ex governatore – che ha già annunciato la possibilità di una sua candidatura “senza attendere il processo per evasione fiscale” – ha bisogno di più tempo per preparare le Primarie. sia che decida di intervenire direttamente, sia che voglia assumere il ruolo di king maker sostenendo un altro candidato.

I nomi al momento restano quelli che circolano ormai da mesi. Oltre a quello a Renato Soru, l’eurodeputata Francesca Barracciu e lo stesso Silvio Lai.

N.B.

 

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