Presidente di Abbanoa ai sindaci-soci: ‘Solinas mi chiamò per darmi l’incarico’

È diventata una saga la vicenda di Abbanoa, la spa dell’acqua dove il centrodestra sta consumando la sua guerra interna. Con annesse vendette incrociate. A un giorno dall’Assemblea con la quale i sindaci hanno bocciato il bilancio della gestione Riformatori-Sardegna 20Venti, viene fuori un particolare. Ieri il presidente della società, l’avvocato Gabriele Racugno, ex fedelissimo del governatore Christian Solinas, ha raccontato alle fasce tricolori come ha ricevuto l’incarico. Questo per dire che il capo della Giunta sarda lo avrà pure ripudiato, ma è stato Solinas a volere Racugno alla quale della spa. Anche se adesso il presidente della Regione, e i suoi compagni di partito, dicono il peggio del manager di Abbanoa.

“Il 5 giugno del 2019 – ha detto Racugno ieri – ho ricevuto una chiamata del presidente Solinas che mi offriva l’incarico in Abbanoa”. Quindi, se mai ce ne fosse bisogno, l’ha confermato lo stesso Racugno che il suo ingresso nella spa dell’acqua è stata un’idea del governatore. Roba da triplici ‘fraterni’ abbracci.

L’avvocato-manager ha svelato il particolare dopo aver elencato anche altri retroscena. In particolare Racugno ha detto di non capire perché la politica gli stia chiedendo le dimissioni, se lui ha semplicemente obbedito agli ordini della politica. A cominciare da quelli dell’assessore Roberto Frongia, morto poco prima di Natale e che su Abbanoa aveva un suo piano, finito alla deriva con la sua morte. E di certo non si trattava di una strategia condivisa, se ieri i sindaci hanno deciso di bocciarla. Il bilancio non approvato è un tassello chiave di quel progetto che prevedeva di far chiudere l’esercizio del 2019 in perdita, in seguito allo stralcio dei conguagli regolatori, cioè i crediti sui consumi.

Con quella dichiarazione sull’ingerenza della politica, ha regolato il conto pure l’amministratore delegato dimissionario, Fernando Ferri, col quale sino a dicembre il presidente di Abbanoa è andato d’amore e d’accordo. Meglio: erano Racugno e Ferri a decidere ogni cosa, compresi i compensi, mettendo nell’angolo il terzo componente del Cda, Franco Piga, che nulla ha potuto contro la saldatura del potere tra Riformatori e Sardegna 20venti. Il primo il partito di Frongia e al quale si è poi legato Racugno; l’altro è il movimento politico fondato dal consigliere regionale Stefano Tunis e che poi ha piazzato Ferri come Ad. Adesso si attende la mossa di Solinas, che è della stessa scuola di Racugno: il governatore se le lega al dito.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share