Pranzo a Sardara, dimissioni di Oppus: non hanno efficacia perché sono ‘orali’

Umberto Oppus, il direttore generale degli Enti locali e dell’Urbanistica, uno dei partecipanti al pranzo di Sardara (qui l’elenco aggiornato di chi c’era con 29 nomi) non si è dimesso davvero. Con un gesto simbolico più che reale, Oppus ha detto testualmente di “rimettere il proprio mandato nelle mani del presidente Christian Solinas“.

Nella pratica non cambia nulla per il Dg: Oppus resta saldamente in sella. Conserva posto e stipendio. Le dimissioni, quelle vere, si fanno scritte. Quando sono ‘orali’ come nel suo caso, non hanno efficacia. Sono dichiarazioni di intenti. Oppus si è semplicemente detto disponibile a farsi da parte, nel caso in cui lo decida il governatore. Ma nulla di più. Anche se Oppus è stato uno dei pochi che ha chiesto scusa e ammesso di aver sbagliato: il banchetto è stato organizzato quando la Sardegna, il 7 aprile scorso, era in zona arancione. Quindi ci si sarebbe potuti sedere al tavolo solo se ospiti del centro termale.

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A Sardara erano quattro i Dg del ‘Sistema Regione’ presenti. Oltre as Oppus c’era Alessandro Naitana, che guida l’assessorato all’Industria. Ecco anche Giuliano Patteri, Dg facente funzioni in Forestas. “Un pezzo di pane”, come lui stesso ha detto, l’ha mangiato pure Antonio Casula, il comandante del Corpo Forestale, ugualmente nominato da Solinas. L’incarico può essere equiparato a una direzione generale.

Oppus ha deciso di annunciare le proprie dimissioni – senza presentarle davvero – il 17 aprile, dopo che è stato sentito in Procura, dove il pm Giangiacomo Pilia sta interrogando tutti i partecipanti. Al momento non ci sono capi d’imputazione contro nessuno. L’unico provvedimento preso è la sanzione che la Guardia di finanza ha irrogato a Sardegna termale, la struttura dove uno dei soci, Gianni Corona, ha organizzato il pranzo, lasciando agli invitati la possibilità di portare chi volessero.

Le dimissioni ‘orali’ di Oppus sono destinate a fare la storia di questa legislatura e ricordano da vicino i “pareri orali”  di cui la Dg della Regione, Silvia Curto, aveva dato conto rispondendo a una richiesta di chiarimento sollevata da un consiglio regionale. Succedeva a maggio, durante la prima ondata del Covid, quando in Sardegna era operativo il Comitato tecnico-scientifico (prima dello scandalo delle discoteche). (al. car.)

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