Pps, ambientalisti e opposizione: “Solo propaganda, le illegittimità sono palesi”. Pittalis: “Solita sinistra al caviale”

“Si capisce dall’effetto annuncio che il nuovo Piano paesaggistico dei sardi voluto da Cappellacci è solo un piano di marketing“. È il commento a caldo di Mario Bruno del Pd, che parla esplicitamente di “presa in giro dei sardi che non avrà alcun effetto, se non quello di introdurre temi mai affrontati durante i cinque anni di mandato del Governatore”.

“La decisione di assumere il provvedimento in modo unilaterale – aggiunge il Consigliere regionale – è una forzatura e uno sgarbo istituzionale nei confronti del Ministero, che si spiega solo con la fretta di arrivare ad un piano da approvare purchessia. E magari prendendo a pretesto l’autonomia. Dai verbali degli incontri tra Regione e Mibac, infatti, non emerge la validazione complessiva dello strumento di co-pianificazione, mentre compaiono condivisioni su aspetti del tutto marginali. Insomma, si va da una campagna elettorale all’altra: il resto è rappresentato da cinque anni di vuoto, come sono vuote tutte le rassicurazioni riguardo al mantenimento delle tutele sulle coste, una circostanza contraddetta dal fatto che sia il piano casa che la legge sul golf entrerebbero a pieno titolo all’interno del Pps del presidente”.

Secondo Michele Piras di Sel, questo è un “Piano contro i sardi e la Sardegna, o molto più banalmente il “Piano di Cappellacci” e di quelli come lui, che pensano che i beni comuni vadano sacrificati agli affari del mattone, che il territorio e l’ambiente possano essere regalati agli speculatori. Serve un moto della società civile e di tutto il campo democratico, ecologista, della sovranità e progressista per fermare questo scempio e noi faremo tutto ciò che è nelle nostre forze e possibilità affinché questo progetto venga bloccato”.

“Un nuovo PPR? Il Presidente della Regione in quanto ad annunci non è secondo a nessuno. Il problema è che si tratta sempre di rappresentazioni astratte che non hanno i requisiti della sostanza. Alla fine della legislatura dice le stesse cose dell’inizio: questo vuol dire che tutto è rimasto come prima, che non ha prodotto nulla“. È questo il commento contenuto in una nota congiunta firmata da Luciano Uras, Daniele Cocco, Giorgio Cugusi, Carlo Sechi (Sel). “Bisogna dire basta al nulla sistematico della propaganda“, prosegue la nota. “Si faccia un vero piano per la casa, soprattutto per giovani copie, un progetto di infrastrutturazione civile all’altezza dei bisogni, con risorse pubbliche in combinazione al capitale privato per rilanciare edilizia ed economia senza consumare territorio con nuove inutili cubature. Se in Sardegna ogni settore produttivo, e le costruzioni comprese, sono in crisi il problema non è il PPR è l’inconcludenza di questo Governo regionale”.

“Ai tentativi di travolgimento della disciplina di tutela complicheremo la vita in ogni modo, con ogni appiglio legale, con ogni attività di sensibilizzazione. Se alcune anticipazioni giornalistiche fossero confermate, infatti, ci ritroveremo davanti a palesi illegittimità“. Così il Gruppo di intervento giuridico, Amici della terra e Lega per l’abolizione della caccia bocciano le prime notizie sui contenuti della revisione del Piano paesaggistico regionale approvato oggi dalla Giunta. Lanciando un appello per la sottoscrizione di una petizione on line al ministro dei Beni e attività culturali, allo stesso governatore e alla presidente del Consiglio regionale, le associazioni ecologiste spiegano che “una valutazione sensata e compiuta si potrà fare solo quando disciplina e cartografia saranno disponibili e, naturalmente, saranno poste in essere tutte le azioni necessarie per la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio, dei valori storico-culturali della Sardegna”. “Ricordiamo, poi, che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari avrebbe aperto un’indagine penale sulle modalità scelte dalla Giunta Cappellacci per la predisposizione delle modifiche al Piano paesaggistico regionale – dicono gli ambientalisti – Sarebbe un ulteriore indizio dell’opacità di indirizzi e obiettivi nel campo odierno della pianificazione paesaggistica sarda e della gestione delle coste. Infine – si chiedono le tre associazioni – che cosa farà il ministero per i Beni e attività culturali, coinvolto necessariamente nella procedura di co-pianificazione e destinatario degli obblighi di conservazione e tutela?”.

“La revisione del Piano paesaggistico pone fine alla stagione dell’ambientalismo ipocrita di stampo soriano: quello dei finti ambientalisti, di una sinistra al caviale che dalle ville in riva al mare, il cui valore aumentava di giorno in giorno, guardava con disprezzo durante i cocktail esclusivi, consumati tra un’intesa e l’altra, i cittadini sardi ai quali imponeva divieti totali”. Così il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, commenta l’approvazione da parte della Giunta regionale della revisione del Ppr. “Ora partirà l’offensiva della collaudata ‘macchina della finzione e della mistificazione’, dei testimonial d’eccezione, degli intellettuali, di quelli che ‘i cementificatori sono sempre gli altri’ – attacca l’esponente della maggioranza – Già i primi giudizi politici, come quello espresso da qualche esponente di sinistra, sono all’insegna della prevenzione e dell’attacco aprioristico. Se ancora non hanno letto una sola riga del documento, come fanno a esprimersi con toni così assoluti? Eppure sono loro ad aver colato sulle coste oltre 2 milioni di metri cubi. In realtà – conclude Pittalis – ora abbiamo regole chiare, uguali per tutti e non più editti del principe, che si applicano ai nemici e si interpretano per gli amici”.

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