Il presidente della Regione Christian Solinas ritorna a parlare di Piano paesaggistico regionale e lo fa pochi giorni dopo che in Consiglio regionale l’interpretazione autentica del Ppr è finita ai box, anche se il governatore non entra mai nelle dinamiche di ciò che è accaduto in Aula.
“Dobbiamo lavorare per trovare un nuovo punto di equilibrio tra urbanistica, paesaggio ed edilizia – ha detto intervenendo ieri a un incontro del Psd’Az a Quartu – che non significa voler cementificare ma voler restituire certezza del diritto”. Infatti, “qualcuno si dovrà pur porre un problema se negli ultimi vent’anni i Comuni non sono riusciti ad adeguare i propri strumenti urbanistici al Ppr, se abbiamo perso 30mila posti di lavoro nell’edilizia”, ha osservato Solinas.
Il vero tema, ha aggiunto il governatore, “è la qualità architettonica: noi possiamo fare un grande lavoro di sostituzione di tutte quelle volumetrie incongruenti, senza consumare ulteriore territorio, semplicemente riqualificando e consentendo a chi deve fare turismo di poter competere con strumenti adeguati”.
Tutto questo, ha ripetuto, “non vuol dire cementificare, ma solo dare una risposta a un settore che ha bisogno di certezze. Potrebbe trattarsi anche di risposte negative in alcuni casi, ma oggi il problema principale è che gli operatori economici non hanno risposte né in un senso né nell’altro. E’ l’incertezza il grande disvalore perché nessuno sa ben dire cosa possa o non possa fare, e si resta appesi”.