Politiche 2018, liste chiuse tra due settimane: partiti ancora in alto mare

Vanno depositate tra il 29 a il 31 gennaio le liste delle Politiche 2018, ovvero tra il 35° e il 34° giorno prima del voto. È questo il ruolo di marcia che in tutta Italia devono seguire partiti e movimenti politici, impegnati da questo week-end in un tour de force che a ogni appuntamento con le urne si presenta identico, anche in Sardegna.

Per gli elettori quella che sta per cominciare è forse la settimana più noiosa, perché difficilmente ci saranno sostanziali novità: il quadro politico regionale è destinato a restare ingessato per almeno altri sette giorni dalla definizione delle alleanze, senza le quali i partiti non possono decidere come organizzare le liste. E si tratta di un problema che riguarda tanto il centrosinistra quanto il centrodestra, entrambi appesi all’incertezza Psd’Az che ancora non ha deciso con chi andare. L’ipotesi più probabile è che i Quattro Mori, malgrado a Cagliari governino con Pd e alleati, non si spostino rispetto all’attuale collocazione politica e continuino a stare insieme a Forza Italia.

Sul fronte del Partito dei sardi, che nei giorni scorsi ha congelato la trattativa col Partito democratico, non ci sono ragioni oggettive perché lo stallo si sblocchi: il Pds, del resto, aveva posto come condizione dell’alleanza il fatto che il Pd riconoscesse agli indipendentisti la possibilità di indicare il candidato governatore alle Regionali del 2019. Ma, come ha fatto osservare il segretario dem Giuseppe Luigi Cucca, dare adesso un via libera in questo senso equivarrebbe a confezionare un accordo elettorale tagliando fuori dalle scelte tutti gli altri partiti della coalizione. E Cucca non ha alcuna intenzione di accollarsi una simile responsabilità.

Definire le alleanze è propedeutico a ogni altra mossa perché intanto nei collegi uninominali – e in Sardegna sono sei per la Camera e tre per il Senato – corre un solo candidato per schieramento. Un candidato dove convergono appunto le preferenze dell’intera coalizione che lo sostiene. Il problema, tuttavia, riguarda anche le circoscrizioni plurinominali: è probabile che le forze più piccole anziché presentare liste autonome corrano con propri rappresentanti in quelle dei partiti più grandi. È il caso dei Riformatori e dell’Udc che dovrebbero fare cartello con Forza Italia, così come il Campo Progressista con il Pd. Lo stesso si può ipotizzare per il Psd’Az, a prescindere da come i sardisti decidano di posizionarsi.

L’unica novità sostanziale di questa settimana riguarderà la presentazione dei simboli che andranno depositati al Viminale tra il 19 e il 21 gennaio. Dal 2 febbraio, invece, si potranno occupare gli spazi di affissione nelle strade e nelle piazze, così come organizzare comizi elettorali pubblici. Dal 17 febbraio, infine, sarà vietata la diffusione dei sondaggi. (al. car.)

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