Poligoni militari assimilati ad aree industriali, il no della Giunta

“Questa Giunta non ritiene accettabile la previsione di assimilare i poligoni militari ad aree con destinazione industriale, perché si deve tenere conto delle altre attività produttive del territorio”. Così l’assessore dell’Ambiente della Sardegna Donatella Spano, intervenendo in videoconferenza alla riunione della commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. L’esponente dell’esecutivo Pigliaru ha così voluto ribadire la posizione della Regione, già espressa in sede di conferenza tecnica lo scorso 16 luglio e condivisa anche dal Friuli Venezia-Giulia.

Le servitù militari nell’Isola ammontano a circa 35mila ettari (il 60% dell’intero Paese, per una percentuale pari all’1,5% della superficie regionale) su un territorio dove vengono svolte anche attività civile ed economiche, legate alla pastorizia e all’agricoltura. Ora vengono introdotte alcune procedure semplificate per le operazioni di bonifica e messa in sicurezza delle aree militari, estendendo in maniera generalizzata a tutte le aree del demanio militare i limiti dei contaminanti previsti per i suoli delle zone ad uso industriale, per i quali i valori delle soglie limite di riferimento sono decisamente superiori rispetto a quelli delle aree ad uso residenziale, quindi meno cautelativi. L’assessore Spano sottolinea che l’approccio non risulta compatibile né con gli obiettivi di bonifica, né con il risanamento del territorio. “L’intransigenza di tale posizione – si legge nella nota ufficiale trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Conferenza Unificata Stato-Regioni – nasce dalla necessità di restituire alla collettività e a uno sviluppo sostenibile grandi aree del territorio regionale e di portare contestualmente alla bonifica, in tempi certi, le aree militari compromesse”. La Sardegna resta, quindi, ferma negli intenti già espressi e culminati con la scelta di non sottoscrivere il protocollo di intesa con il ministero della Difesa.

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