“In questi anni di governo delle destre non una parola è stata proferita dal presidente Cappellacci sull’enorme questione delle servitù militari in Sardegna, gravata da oltre il 60% dei vincoli complessivi di tutto il territorio nazionale”. Lo afferma, in una nota inviata alle redazione, il deputato di Sel, Michele Piras.
“L’unica parola spesa in questi giorni di campagna elettorale – aggiunge Piras – assume il tono dell’accusa di antimilitarismo alla sinistra. E della totale subalternità ai vertici militari. Ma probabilmente il presidente ignora il senso profondo della questione: le sue implicazioni sull’ambiente, sulla salute delle persone, sul diritto delle comunità locali a riappropriarsi delle migliaia di ettari consegnate agli interessi ed alle attività della Difesa. Sarebbe bene perciò un corso di recupero intensivo sulla materia”.
“Noi restiamo convinti – sottolinea il parlamentare sardo – che i Poligoni di Teulada e Capo Frasca debbano essere chiusi, immediatamente bonificati, restituiti alle vocazioni turistiche ed agricole, e che il Poligono di Quirra debba essere riperimetrato e convertito ad attività civili e sostenibili con l’ambiente”.
“Cappellacci dimostra ancora una volta di voler tenere le cose come stanno. Grazie al lavoro intenso di amministratori locali e dei parlamentari della sinistra, il Ministro Mauro si è impegnato a convocare nel 2014 la II conferenza nazionale sulle servitù militari ed è attualmente in corso nella Commissione Difesa della Camera l’indagine conoscitiva sulle medesime. Cappellacci non potrà essere presente perché avrà già perso le elezioni nel frattempo. Peccato perché sarebbe stata l’occasione per imparare qualcosa”.