Piras: «Io strumentalizzato in male fede». E annuncia una lettera alla Isinbayeva

“Prima di tacere definitivamente e per parecchio tempo”, Gianluigi Piras manderà una lettera di scusa a Elena Isinbayeva, la campionessa russa paladina degli anti-gay, tanto che l’ormai ex consigliere comunali di Ierzu aveva invocato per lei lo stupro.

Piras, travolto da polverone che ha fatto il giro d’Italia, si è affidato ancora una volta a Facebook per spiegare la prossima mossa. “Domani – ha scritto – contatterò il ministro Kyenge e le associazioni che si occupano della lotta al femminicidio e contro la violenza sulle donne. Contatterò pure l’ambasciata per consegnare una lettera privata e personale da inviare alla signora Isinbayeva”.

Tutto è cominciato venerdì notte quando il civatiano dell’Ogliastra ha reclamato lo stupro per la russa, “rea” di essersi schierata al fianco di Vladimir Putin nel negare i diritti agli omosessuali. Quindi le prime contestazioni sul profilo del democratico già in quelle stesse ore. Poi ieri la bomba esplosa, tanto che da Piras ha preso le distanze pure il suo leader nazionale, Pippo Civati. Sino alla decisione definitiva: l’ogliastrino ha chiesto perdono e ha lasciato ogni incarico, dentro e fuori il Pd.

Il mio – ribadisce Piras – è stato un errore di comunicazione che ha causato un grosso equivoco”. Il democratico si toglie comunque un sassolino dalla scarpa: “Quell’errore, strumentalizzato in mala fede, ha generato un risalto mediatico le cui conseguenze hanno offeso milioni di donne e migliaia di vittime di casi di stupro”.

Piras aggiunge: “Di questo ho inteso e intendo tutt’ora assumermi la responsabilità politica e personale che resta tutta in carico alla mia persona: ho espresso, male, l’esatto opposto di quello che mi viene attribuito sul caso Isinbayeva“.

L’ex consigliere fa sapere di “voler rispondere” anche a chi ha fatto un paragone tra il suo caso e le frasi dette contro la Kyenge da una consigliere leghista di Padova. “Si tratta – ha sottolineato Piras – di un accostamento del tutto improprio sia politicamente che per eventuali conseguenze giudiziarie richiamate strumentalmente da esponenti leghisti e del Pdl, nonché da esponenti di estrema destra. Io non ho utilizzato né una provocazione figlia della rabbia, né una metafora, ma solo un paradosso per condannare contestualmente sia i massacri nei confronti delle ragazze e ragazzi gay in Russia, sia la stupro nei confronti di una donna, che ribadisco, senza ambiguità alcuna, essere il più efferato crimine contro l’umanità”.

Infine un messaggio per la campionessa russa, malgrado le scuse che Piras le manderà via lettera. “Cara Isinbayeva, le cose che hai detto sono talmente gravi che è inutile dire a posteriori di essere stata fraintesa“. Piras fa sapere di aver ricevuto “centinaia di mail e decine di post sulla bacheca Facebook da parte di comuni cittadini ed esponenti politici che in continuazione mi rappresentano atti si stima e di solidarietà, frutto di anni e anni di vita mia e del partito democratico passata in difesa dei diritti civili”.

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