Pioggia di like ‘falsi’ su candidato M5s. Sbandi replica: “Vogliono screditarmi”

Il capogruppo M5s di Quartu, Guido Sbandi, ha annunciato su Facebook di volersi ricandidare a sindaco. Una normale azione politica nell’era dei social network, se non fosse per un dettaglio: a fronte di 20 commenti e 9 condivisioni, quel post ha incassato oltre 450 ‘like’, cioè apprezzamenti di altrettanti utenti. Ma quello che potrebbe sembrare un successo nella comunità quartese si è rivelato qualcosa di ben diverso: quasi tutti quei like arrivano dall’estero. E sono falsi. La maggior parte sono nomi di finti utenti russi, ma c’è anche una presunta unità anti-corruzione del Nepal, un’officina di Bangkok, un laboratorio di Nuova Delhi, diversi profili del Bangladesh e del mondo arabo e di tante altre lontane località dove è difficile pensare che qualcuno si preoccupi delle buche sulle strade quartesi, dei porgetti per il Poetto o del ponticello di viale Colombo. In tanti hanno cominciato a storcere il naso per un’operazione quantomeno anomala. Ora è il diretto interessato che interviene e rivela di non essere lui il responsabile di questa pioggia di consensi ‘fake’. Secondo Guido Sbandi qualcuno si sarebbe mobilitato per quello che lui chiama un “pacco” dono. Per il capogruppo del Movimento cinque stelle nella terza città della Sardegna, qualcuno avrebbe organizzato (o, addirittura pagato) quella pioggia di consensi. Tanto virtuali quanto finti.

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“Il Mov5s non ha bisogno di mezzi impropri per comunicare con i cittadini e non sono le pagine dei social a renderci più o meno credibili – ha scritto per fare chiarezza -. Sono apparsi circa 200 like palesemente falsi sull’ultimo post in questa pagina, non so con quale intento siano stati messi, forse per cercare di screditarmi“. L’esponente M5s che, dopo il tentativo del 2015, ha proposto alla piattaforma Rousseau una sua nuova candidatura per prendere il posto di Stefano Delunas, conclude: “Rimando al mittente il ‘pacco’ dono. Il Mov5s sarà in città, anche in campagna elettorale, per confrontarsi con i cittadini e proporre le proprie idee, lasciamo questi mezzi del mondo virtuale a chi non ha nulla da dire e paga il consenso“.

Marcello Zasso
@marcellozasso on Twitter

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