Il piatto forte è ovviamente la scelta del candidato governatore. Ma i 64 democratici della Direzione Pd – che si rivedranno il 6 gennaio e non domani 4 – dovranno anche decidere se ricandidare (o meno) gli onorevoli uscenti e indagati. E sono in quattro a rischiare il posto.
Ma andiamo con ordine. La Direzione dovrà dire se l’avviso di garanzia sia un ostacolo alla candidatura solo per la Barracciu o per tutti. Tra i consiglieri regionali uscenti, in 7 su 17 sono accusati di peculato. Ovvero, Mario Bruno, Giuseppe Cuccu, Marco Espa, Vincenzo Floris, Gavino Manca, Chicco Porcu e Franco Sabatini. Però: Bruno, Cuccu, Floris e Porcu hanno già fatto sapere che non si ricandidano. Vuol dire che il problema resta per tre di loro: Espa, Manca e Sabatini.
Ma se anche la Direzione Pd decidesse che gli indagati possono presentarsi alle Regionali, per Manca e Sabatini (non per Espa) ci sarebbe un altro ostacolo da superare: quello del divieto di andare oltre il “doppio mandato”, previsto dai regolamenti interni che il Pd si è dato. Il problema riguarda anche uno degli uscenti non indagati, Gianvalerio Sanna che, al pari di Manca e Sabatini, è in Consiglio regionale dal 2004, initerrottamente. Espa, invece, ha alle sue spalle una legislatura e mezzo (nel 2004 non fu eletto e subentrò nel 2006)
La questione del doppio mandato sarà affrontata in un’altra direzione convocata per il 10 gennaio. Con una votazione a scrutinio segreto. Solo allora (sempre che la possibilità di candidarsi non venga esclusa fin dalla Direzione del 6 per via dell’avviso di garanzia), Manca e Sabatini sapranno se possono sperare di tornarci. E altrettanto vale (ovviamente sempre che non venga candidato come governatore) per Gianvalerio Sanna.
Sono invece certamente ricandidabili gli altri otto consiglieri regionali uscenti non indagati, tutti al primo mandato. Oltre il capogruppo Giampaolo Diana, ci sono Cesare Moriconi, Tarcisio Agus, Pietro Cocco, Lorenzo Cozzolino, Luigi Lotto, Valerio Meloni e Antonio Solinas. Renato Soru è il 17mo onorevole uscente, ma da mesi ha fatto sapere che la sua esperienza nelle istituzioni è conclusa.
Alessandra Carta
