Bruno (Pd): “Tradita la nostra missione”. Patto Sel-Sardigna Libera

Oggi si riunisce il gruppo del Partito democratico al consiglio regionale. Difficilmente sarà un incontro sereno. La tensione è altissima, il clima da resa dei conti, la disintegrazione del ‘correntone’ bersaniano in pieno svolgimento. E venerdì, a Oristano, è prevista una riunione della direzione regionale che si annuncia drammatica.

L’incontro odierno del gruppo consiliare ne sarà il preludio. Perché ad aver dato fuoco alle polveri è stato proprio il capogruppo Giampaolo Diana (e grande elettore al Quirinale) Giampaolo Diana il quale – dopo aver detto pubblicamente che mai avrebbe votato Franco Marini come capo dello Stato – ha anche detto no a qualunque alleanza di governo con Silvio Berlusconi. Tanto da essere collocato tra i potenziali scissionisti, cioè tra quanti potrebbero seguire l’attuale ministro Barca se andrà a formare una nuova organizzazione politica che metta assieme la sinistra del Pd e Sinistra, ecologia e libertà.

Il suo predecessore alla guida del gruppo consiliare (e attuale vicepresidente del Consiglio regionale) Mario Bruno ha diffuso una nota con la quale chiede un radicale cambiamento nella conduzione del Pd isolano che, dice, “ha tradito la sua missione”: quella di essere “non solo un nuovo partito” ma un “partito dei cittadini, non certo degli apparati autoreferenziali”.

“Qualcuno – sostiene Bruno – anche in Sardegna ha usato invece le tessere come in una società per azioni, trasformando il Pd in mondo di fazioni contrapposte. Oggi non è tanto importante conoscere le nostre appartenenze in quelle correnti in cui ci siamo frantumati. Non serve, perché ora siamo all’ultimo appello. Da subito, abbiamo bisogno di freschezza, serietà, novità e discontinuità, con un capovolgimento di mentalità e un cambiamento della classe dirigente. «Mi aspetto l’avvio di un percorso che porti in tempi rapidi al congresso e lì dovrà esserci subito una decisione coraggiosa: dobbiamo investire sui giovani, per esser così ancora più determinati nel nostro progetto di cambiamento che deve continuare a essere in netta contrapposizione al vuoto finora rappresentato da Cappellacci, dal centrodestra e dall’improvvisazione movimentista diventata di moda. Solo se accetteremo questa sfida e in questo caso avremo bisogno di anima, generosità e concretezza, ritorneremo a essere un partito che non si occupa di potere ma ridiventa un interlocutore attento e organizzato nelle mediazione tra i cittadini e le istituzioni”.

Siglato oggi anche il nuovo patto politico tra Sel e Sardigna Libera per un nuovo laboratorio politico.

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