Pd, il nuovo segretario è appeso al risultato delle Comunali di Iglesias

Ricomincia la conta interna nel Pd sardo che deve scegliere il nuovo segretario entro l’11 luglio dopo il passo indietro di Giuseppe Luigi Cucca. Così prevede lo statuto dem che, in caso di dimissioni del leader, assegna al partito un mese di tempo per eleggerne nuovo in assemblea. Un nome c’è e fino all’assemblea del 26 maggio c’era pure l’accordo sul passaggio di consegne al vicesegretario Pietro Morittu che, però, ha posto una condizione: senza il Pd unito non ha alcuna intenzione di mettersi al timone, specie in un momento così difficile per i dem che, tanto in Sardegna quanto nel resto d’Italia, stanno provando a trovare una direzione dopo la sconfitta alle Politiche del 4 marzo.

I trenta giorni di tempo che il Pd ha a disposizione sono una scadenza non prevista: perché nell’assemblea del 26 maggio scorso, quando su Morittu sono ufficialmente emersi i malumori, i dem avevano concluso i lavori con un nulla di fatto, senza trovare alcuna intesa. E lo stesso Cucca, in quell’occasione, aveva espressamente detto di non avere alcuna intenzione di lasciare la guida del partito. Ma alle Comunali del 10 giugno c’è stata la sorpresa Iglesias, con il candidato 29enne Mauro Usai, la nuova generazione dem, che ha chiuso il primo turno in testa con oltre il 40 per cento di consensi. È a quel punto che Cucca ha deciso di passare la mano “nell’interesse del Pd”, ma accusando alcuni dirigenti di “miopia politica”, pur senza fare nomi.

In questo quadro Morittu – 39enne di Carbonia – ha detto ai suoi di non essere disposto a diventare il segretario di una parte, magari con una forzatura interna. Il nome dell’esponente sulcitano, attuale capo di gabinetto nell’assessorato regionale ai Trasporti, non è gradito a un pezzo dell’area Cucca che governa il partito insieme ai popolari-riformisti di Cabras-Fadda, cioè la componente a cui appartiene Morittu. All’interno del gruppo di Cucca i contrari all’elezione di Morittu sono i renziani della prima ora, mentre si erano detti favorevole gli ex Ds e qualche ex Margherita. Su tutti l’ex deputato Siro Marrocu e il consigliere regionale Franco Sabatini (che, nel caso, sarebbe il vice di Morittu).

Quanto al metodo per arrivare alla scelta del nuovo segretario, sembra pacifico solo il fatto che spetti alla corrente Cabras-Fadda indicare il nome, ma è richiesto che sia il più possibile terzo rispetto alle tre aree interne. Al momento, però, una figura simile non esiste. Così come non viene considerata più un’ipotesi plausibile riassegnare la guida del partito a un triumvirato, in rappresentanza di tutte le componenti. E a proposito: il gruppo di Renato Soru continua a spingere per la riapertura di una stagione congressuale. Se del caso, la candidata sarebbe Dolores Lai, consulente in Consiglio regionale del presidente Gianfranco Ganau. La Lai, cugina dell’ex senatore Silvio Lai, nasce nel Pd come militante dei popolari-riformisti. Poi a febbraio lo spostamento nella componente Soru, la unica disposta a sostenere la sua candidatura.

Lo spartiacque della trattativa è il ballottaggio di domenica a Iglesias: se il Pd, con Usai, dovesse mantenere la guida del Comune (è dem anche il sindaco uscente Emilio Gariazzo), nel partito si respirerebbe un’atmosfera più serena e proficua anche per la scelta del segretario. Un passaggio chiave in vista delle Regionali del prossimo anno.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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