I soriani si dimettono dalla segreteria, traballa la leadership di Cucca

Il Pd sardo comincia a sfilacciarsi dopo il crollo alle Politiche del 4 marzo: questo pomeriggio, in tre si sono dimessi dalla segretaria regionale a poche ore dalla decisione del leader Giuseppe Luigi Cucca di annullare la riunione dell’organismo interno, nel quale si sarebbe dovuto avviare il confronto post voto. A lasciare sono stati i componenti della minoranza. Sono tutti della componente Soru. Si tratta di Giuseppe Frau, Barbara Cadoni e Antonio Piu. I quali hanno spiegato così il proprio passo indietro: “In attesa che il segretario regionale offra agli organismi le proprie dimissioni, iniziamo noi a farlo”. E già martedì sera, quando la proporzione sconfitta elettorale era ormai chiara in tutte le sezioni, Gianluigi Piras, ex civatiano vicino ai popolari-riformisti di Cabras-Fadda, ha spedito una lettera al segretario nazionale Matteo Renzi per annunciare, tra le altre cose, l’addio al posto da consigliere comunale a Jerzu;

Con le dimissioni odierne è evidente che nel Pd si è deciso di consumare lo scontro apertamente. E c’è anche un filo rosso ben individuale: è la minoranza interna che sta portando avanti la partita del cambio di leadership in Sardegna, ufficialmente avviata martedì da Francesco Sanna, il deputato uscente di area Soru che alle primarie di aprile 2017 era l’avversario di Cucca. Sanna, in un lungo post pubblicato su Facebook, ha suggerito al segretario le dimissioni. Quella stessa sera, Soru è stato invitato dall’Ansa a commentare lo strano passo indietro di Renzi che annunciato di farsi da parte mettendo tutta una serie di paletti, anche sui tempi, visto che lascerà solo dopo la formazione del nuovo Governo. Tanto che l’eurodeputato, considerato da Renzi stesso un riferimento, ha espresso la propria contrarietà, segno del mutato rapporto politico tra i due: “Quando ci si dimette – ha detto Soru -, non si detta la linea politica futura“.

È un quadro lineare e paradossalmente complicato allo stesso tempo, quello del Pd sardo, perché non può essere analizzato senza intersecarlo con gli assetti nazionali, incluse le liste dem per le Politiche di domenica scorsa. Perché Cucca è stato ricandidato al Senato per decisione dello stesso Renzi che nei posti sicuri ha indicato nell’Isola tre suoi fedelissimi. E oltre al segretario regionale sono stati scelti la deputata uscente Romina Mura e il consigliere regionale Gavino Manca. I tre hanno incassato l’elezione come nelle previsioni, andando a occupare gli unici seggi che garantivano l’elezione anche nel caso del peggior risultato del Pd, come poi è successo (il partito ha perso nell’Isola oltre 109mila elettori dal 2013, qui l’analisi completa del voto).

Frau, Cadoni e Piu si sono dimessi spiegando la scelta in un comunicato. Si legge ancora: “Dopo il pesante risultato elettorale, che ha visto il Pd sardo scendere al 15 per cento, è doveroso un atto di rispetto verso gli elettori e i militanti”. Quindi la sottolineatura: “Lasciamo una segretaria regionale alla quale avevamo partecipato in nome dell’unità del partito (qui tutti i componenti), pur non avendo sostenuto la candidatura dell’attuale segretario all’ultimo congresso (ad aprile 2017)”. I tre hanno chiesto infine “l’urgente convocazione della Direzione, e poi dell’Assemblea del partito, per discutere le ragioni di una così dolorosa sconfitta e mettere in atto ogni azione per rilanciare tutti assieme il partito in vista della prossima difficile sfida delle elezioni regionali”.

La nota di Frau, Cadoni e Piu è arrivata alle 15,27. Delle 16,06 è invece il comunicato, dalla mail del Pd sardo, col quale viene annunciata la convocazione della “Direzione del partito per sabato 17 marzo, alle 10, nella sede del Pd di Oristano, in via Canepa”. All’ordine del giorno – è precisato – “l’analisi del risultato delle elezioni politiche”.

Quanto a Piras, è di martedì la sua lettera a Renzi, al quale “riconosco – si legge – tanti meriti”, ma il segretario viene anche considerato “il corresponsabile, insieme ai cattivi consiglieri, di un certo degrado culturale del dibattito politico degli ultimi anni”. Piras ha elencato due responsabilità su tutte: “Conquistare il consenso screditando e deridendo il dissenso con la sola pratica di personalizzare il tutto; arginare il pensiero complesso nel nome di un ego esasperato ed esasperante (qui la lettera integrale)”. Oltre all’incarico elettivo nell’assemblea civica di Jerzu, Piras ha lasciato l’Assemblea e la Direzione del Pd provinciale in Ogliastra e anche il coordinamento nazionale di Rete Dem, di cui faceva parte in qualità di ex civatiano.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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