Il Pd sardo è pronto ad riaprire le urne delle primarie. È questa la prima novità emersa nella Direzione regionale di ieri che ha fatto di nuovo riunire il partito dopo mesi di pausa. Al centro del confronto anche l’esame del nuovo quadro politico nazionale, alla quale del quale nemmeno in Sardegna si esclude una alleanza tra dem e Movimento Cinque Stelle. Infine Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, col segretario sardo, Emanuele Cani, che si è limitato a rilevare come nell’Isola non ci siano state praticamente adesioni, a parte il senatore Giuseppe Luigi Cucca e l’ex sottosegretaria Francesca Barracciu.
Dunque il Pd non esclude il nuovo congresso. Nella Direzione di ieri i dem sardi hanno anche ipotizzato una data: il cambio al vertice potrebbe avvenire a febbraio. Ciò presuppone la convocazione dell’Assemblea a breve, in modo da avviare formalmente la fase organizzativa. Ovviamente nessuna delle correnti interne ha fatto nomi di papabili, ma tutti sono d’accordo sulla necerssità di un rinnovamento delle cariche.
Quanto ai rapporti con gli M5s, Cani ha aperto il ragionamento sul tipo di dialogo da instaurare in futuro con i grillini. Tuttavia ha precisato di non voler fare alcuna fuga in avanti, ma solo di tastare il terreno anche in vista delle Amministrative 2020 e comunque utilizzando il Consiglio regionale come cabina di sperimentazione. Sia il centrosinistra che i Cinque Stelle sono all’opposizione nella massima assemblea sarda. Cani infine ha espresso soddisfazione per la tenuta del Pd rispetto alla scissione di Renzi.
[Foto d’archivio]