Pd, il candidato alle suppletive? Riconoscibile ma non per forza Dem

Dovrà essere il migliore possibile, fortemente riconoscibile e radicato nel territorio, espressione di una coalizione larga e che riesca a rappresentare la compagine messa su a sostegno di Massimo Zedda, quindi non per forza del Partito democratico. Questo l’identikit del candidato che per il centrosinistra correrà alle suppletive in programma il 20 gennaio per assegnare il seggio alla Camera rimasto vacante dopo le dimissioni dell’ex M5s Andrea Mura. Emerge dalla direzione del Pd che si è tenuta ad Oristano e dove sono stati condivisi i criteri per individuare il nome nel giro di una settimana al massimo, visto che entro il 17 dicembre vanno presentate le candidature in Corte d’Appello. Altro punto all’ordine del giorno, la costruzione delle liste per le regionali “secondo un processo partecipato come prevedono le regole del Pd”, spiega all’ANSA il segretario Emanuele Cani.

Ma ecco qual è il cronoprogramma dell’iter per la definizione del candidato: entro il 17 dicembre si riuniscono le otto direzioni provinciali per la nomina della commissione elettorale che si dovrà occupare delle liste; entro il 28 dello stesso mese le commissioni provinciali elettorali raccolgono le richieste di candidatura che possono essere a titolo individuale o collettivo; entro il 7 gennaio le assemblee provinciali si riuniscono per approvare le liste su base territoriale; il 10 gennaio infine tocca alla direzione regionale riunirsi per l’approvazione delle otto liste provinciali.

Ultimo punto all’esame della direzione, la nomina, avvenuta poi all’unanimità, degli undici componenti della commissione per il congresso nazionale. Avranno il compito di garantire il voto degli iscritti nei circoli (dal 7 febbraio) e per le primarie (4 marzo). Ecco gli undici componenti: Eliseo Secci, Anna Crisponi, Tore Corona, Giannarita Mele, Ottavio Mulas, Dolores Lai, Siro Marrocu, Giovanna Sanna, Tore Sanna, Sebastiano Mazzone, Alberta Grudina.

 

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