Pd alla prova del voto: Emanuele Cani unico nome in corsa per la segreteria

Emanuele Cani è l’unico nome in corsa per sostituire il segretario dimissionario Giuseppe Luigi Cucca alla guida del Pd sardo. È questa la prima (e unica) certezza sull’Assemblea dem convocata per questo pomeriggio al centro congressi Losa di Abbasanta, dove si comincia alle 16,30. Per il resto, in un clima che mai si è davvero rasserenato, non si possono escludere assi trasversali dell’ultima ora capaci di far saltare il voto.

Ma vediamo quali sono i problemi e gli scenari che ruotano intorno all’elezione di Cani come nuovo segretario, scelto dalla corrente di Cabras-Fadda alleata col gruppo di Cucca e opposta alla minoranza interna formata dall’area Soru. Un quadro, questo, che si è delineato alle primarie del 2017, ma più volte è andato in crisi, a partire dallo scorso febbraio quando il Pd stava decidendo i candidati alle Politiche del 4 marzo. Tanto che Cucca, dopo un braccio di ferro durato mesi, si è fatto da parte.

La prima incognita sull’Assemblea odierna è legata al numero legale: perché la seduta sia valida, devono partecipare 81 delegati su 160. Lo statuto del Pd sardo prevede che l’appello vada fatto a inizio lavori. Ma essendo l’elezione del segretario l’unico punto all’ordine del giorno, la riunione di oggi può essere considerata un seggio permanente, ragion per cui una parte dell’Assemblea potrebbe chiedere che le 81 presenze corrispondano anche ai votanti.

Sulla carta i popolari-riformisti di Cabras-Fadda e il gruppo di Cucca hanno da soli i numeri: gli uni possono contare su 53 delegati, pari a quel 32,8 per cento raccolto alle primarie del 2017; gli altri controllano 57 seggi (36,1 per cento). La somma è di 110, quindi 29 in più rispetto agli 81 richiesti. Ma oggi è lunedì, un giorno feriale, e non è detto che tutti riescano a partecipare ai lavori di Abbasanta.

Di sicuro l’attuale maggioranza del Pd non può sperare che un aiuto arrivi dall’area Renato Soru: l’eurodeputato proprio a Sardinia Post, lo scorso 28 giugno, ha precisato di non avere “alcuna trattativa in corso” sull’elezione di Cani. Per la componente Soru l’unica strada possibile per costruire la risalita del Pd è la convocazione di nuove primarie. Si può dunque ipotizzare che i 50 delegati del gruppo nemmeno partecipino all’Assemblea di Abbasanta.

Il secondo ordine di problemi che può far saltare l’elezione di Cani è legato ai malpancisti della maggioranza: soprattutto il gruppo che fa capo al deputato Gavino Manca, renziano della prima ora, è sempre stato critico sulla decisione di far scegliere ai popolari-riformisti il nome del nuovo candidato alla segretario. Tanto che Pietro Morittu, il dem inizialmente indicato come sostituto di Cucca, anche in virtù del suo incarico di vicesegretario, ha fatto un passo indietro per evitare di dividere ulteriormente il partito (leggi qui).

Nel Pd nessuno rilascia dichiarazioni: il clima resta teso, anche perché il partito non può permettersi di continuare a fare notizia solo per gli scontri interni, uno dei motivi che ha determinato il crollo dei consensi, sebbene nell’Isola la vittoria alle Comunali di Iglesias abbia ridato un po’ fiducia ai dem.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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