Patto di stabilità, c’è l’accordo in Senato. Via libera a modifica

“La presentazione dell’emendamento sul patto di stabilità della Sardegna apre la via ad una vittoria storica. E’ il risultato della determinazione mostrata anche con l’ultima legge Finanziaria, dei nostri ricorsi alla Corte Costituzionale, che ha accertato la fondatezza delle nostre ragioni, degli incontri con il Governo e dell’azione di quei parlamentari che non hanno lasciato cadere nel vuoto i ripetuti appelli della Giunta regionale”. Così il presidente Cappellacci ha commentato l’approvazione in commissione Bilancio al Senato dell’emendamento sul patto di stabilità. “La modifica del patto – ha aggiunto il presidente- è stata oggetto dei recenti incontri con il viceministro Casero e il deputato Salvatore Cicu, durante i quali, a seguito di un’approfondita discussione sugli emendamenti che potevano aprire la strada all’adeguamento al nuovo regime delle entrate, confidavamo in un risultato positivo che ora, dopo l’intervento dei relatori, è a portata di mano. Con il voto al provvedimento – ha concluso il presidente – sarà sancito un punto fermo: “entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge il ministero dell’Economia deve concordare con la Regione Sardegna le modifiche da apportare al patto di stabilità interno”.

L’ex governatore Pili. “Il patto di stabilità sarà modificato entro quattro mesi. Dopo un serrato confronto con i relatori e il governo è stata accolta ieri notte la richiesta di modifica del patto di stabilità della Regione Sardegna”. Così ha commentato l’annuncio il deputato del Pdl (ed ex governatore della Sardegna) Mauro Pili, che ha seguito da vicino la modifica del patto di stabilità della Sardegna, per il quale aveva sollecitato già da tempo il ricorso alla Corte costituzionale, “senza perdere tempo dietro tavoli risultati fallimentari”, ha aggiunto. “Il provvedimento è stato inserito nel maxiemendamento presentato ieri sera dai relatori del provvedimento – ha spiegato Pili – che dispone il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Si tratta di una decisione importante che sana dopo quasi sei anni il vulnus aperto da un accordo capestro sulle entrate per la Sardegna. Un accoglimento che nasce solo dopo la sentenza dei mesi scorsi della Corte costituzionale che era stata chiamata a decidere sulla modifica dell’art. 8 dello Statuto e la sua applicazione”.

“Ieri sera – ha detto ancora l’esponente del Pdl – con il deposito finale del maxi emendamento si è chiusa questa vicenda. Per far rispettare un minimo di diritti della Sardegna non c’era altra strada che quella maestra della Corte Costituzionale e non certo quella perversa e fumosa delle norme attuative. Non è un caso che nel testo del maxi emendamento è stata inserita proprio la sentenza della Corte costituzionale che ribadisce l’immediata applicabilità della norma. E’ stata accolta la posizione che come capogruppo in commissione Bicamerale avevo fatto votare dalla commissione affari regionali nella precedente legislatura in cui si sosteneva la necessità di attuare quelle disposizione senza norme d’attuazione. Il provvedimento che sarà varato nei prossimi giorni dal Senato e mercoledì avrà il sigillo finale della Camera dei deputati”. Il testo finale dell’accordo messo a punto ieri sera prevede: ” Fatte salve le previsioni dell’articolo 16, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e dai commi 1 e 2 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, al fine di dare piena applicazione secondo i principi enunciati nella sentenza della Corte costituzionale n. 118 del 2012 al nuovo regime regolatore dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione Autonoma della Sardegna, disciplinato dalle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 834, della legge n. 296 del 2006, tenendo conto degli stanziamenti di competenza e cassa allo scopo previsti nel bilancio di previsione per l’anno finanziario 2013 e nel bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015, entro centoventi giorni dalla entrata in vigore della presente legge il Ministro dell’economia e delle finanze concorda con la Regione Autonoma della Sardegna, con le procedure di cui all’articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, le modifiche da apportare al Patto di stabilità interno per la regione Sardegna”.

 

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