Olbia, Nizzi si dimette da deputato dopo l’elezione a sindaco. Al suo posto Murgia

Secondo le nuove regole della comunicazione politica passa per la pagina Facebook personale l’annuncio da tempo atteso: Settimo Nizzi si è dimesso da deputato. “Oggi sono chiamato a quello che è e rimarrà l’impegno più importante per i miei prossimi cinque anni. Il sindaco della città che amo e che deve tornare a vivere. Olbia”. Questo il messaggio di Nizzi, con un po’ di enfasi per una scelta attesa e comunque inevitabile, visto che la legge prevede l’incompatibilità per i due incarichi (parlamentare e sindaco) per i comuni sopra i 20 mila abitanti. Ora al posto di Nizzi alla Camera arriverà il primo dei non eletti: Bruno Murgia, ex parlamentare nuorese.

Primo consiglio comunale

Intanto venerdì alle 18 nell’aula di Poltu Quatu è previsto il primo Consiglio comunale della nuova legislatura. Lo stesso Nizzi ha ufficializzato il presidente del Consiglio comunale, che sarà Giampiero Mura: politico di lungo corso, ex consigliere comunale di Forza Italia, è un fedelissimo del sindaco ed è stato eletto nelle liste di Forza Italia. Il vicepresidente sarà Bastianino Monni. Mentre il capogruppo, a sorpresa, sarà Maria Antonietta Cossu: ex Alleanza nazionale, poi passata a Fratelli d’Italia, era stata espulsa dal coordinatore del partito, Matteo Sanna, per aver scelto di schierarsi proprio con Nizzi, contravvenendo alle indicazioni del partito che aveva scelto il rivale Vanni Sanna. Passata poi per Olbia Unica, il partito di Corrado Passera, è entrata in Consiglio comunale dopo la nomina del primo degli eletti, Gesuino Satta, come assessore all’Ambiente della giunta Nizzi. Poi la decisione di costituire un gruppo unico di Forza Italia in Consiglio che ha spalancato le porte dell’incarico alla Cossu.

Ipotesi ricorso al Tar

Il sindaco Settimo Nizzi ha costruito una squadra di otto assessori, salendo di una unità rispetto a quanto si pensava e sulla base di una interpretazione estensiva della legge. In squadra ci sono però tre donne e cinque uomini. Il sindaco va conteggiato ugualmente e così il rapporto su 9 esponenti dell’esecutivo è del 67 per cento di uomini e del 33 per cento delle donne. L’articolo 1, comma 137, della legge n. 56 del 2014 ha disposto che nelle Giunte dei Comuni con una popolazione superiore ai tremila abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento. La parità di genere, dunque, non sarebbe pienamente garantita. Nizzi ha detto più volte che non intende toccare la giunta, fatta di equilibri delicati e che ha premiato i più votati alle elezioni. La questione nei giorni scorsi era stata sollevata dai consiglieri eletti del Movimento Cinquestelle, Maria Teresa Piccinnu e Roberto Ferinaio, i quali hanno annunciato che presenteranno ricorso al Tar se il rapporto non dovesse cambiare. Sulla stessa linea si sta muovendo anche il gruppo del Partito democratico.

Costanza Bonacossa

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