Nuova legge elettorale, proposta Ganau: “Doppia preferenza di genere rafforzata”

Doppia preferenza di genere rafforzata, sbarramento interno alle coalizioni e più candidati presidente in Aula: è la nuova legge elettorale proposta da Gianfranco Ganau.

È la “doppia preferenza di genere rafforzata” la prima novità della nuova legge elettorale che il presidente del Consiglio sardo, Gianfranco Ganau, ha presentato questa mattina ai capigruppo di maggioranza e opposizione. “La norma – ha spiegato il capo dell’Aula – è stata redatta insieme agli uffici per correggere le storture della legge attualmente in vigore e lo abbiamo fatto con l’unico obiettivo di aprire la discussione sull’argomento partendo da un testo già definito che comprenda il superamento delle criticità”. Nella bozza è stata introdotta, per la prima volta, anche la soglia di sbarramento interna alle coalizioni, pari al 2 per cento. Ma, per un altro verso, si amplia l’ingresso in Consiglio dei candidati presidente sconfitti: con l’attuale legge entra solo il secondo più votato, mentre la proposta Ganau prevede un seggio per “tutti i leader che abbiano raggiunto o superato il 10 per cento e, parallelamente, la lista o la coalizione di riferimento non sia sotto il 5“.

Ganaua aveva ufficializzato a gennaio il proprio impegno sulla nuova legge elettorale (leggi qui). Oggi la presentazione della bozza accompagnata da un duro affondo sulla norma attuale, approvata dall’Assemblea nell’estate 2013. “Questo nuovo testo – ha detto Ganau – è un tentativo di correggere quelle deformazioni rispondenti ad una logica di autoconservazione che hanno portato, colpevolmente, a non garantire, da una parte, un’adeguata rappresentanza di genere e, dall’altra, una rappresentanza politica corrispondente sino in fondo ai voti espressi dagli elettori”.

Cosa sia la doppia preferenza di genere è noto a tutti: viene data la possibilità di scrivere, sulla scheda, il nome di un uomo e quello di una donna, purché candidati in una stessa lista. Anche nella proposta di legge del 2013 venne inserita un’analoga soluzione, già valida per le elezioni comunali, ma fu bocciata dall’Aula con un voto segreto. Adesso l’obiettivo è centrare il traguardo accompagnandolo con una procedura rafforzata: nella compilazione delle liste la proposta Ganau prevede l’alternanza di genere tra candidati. Quindi si raggiunge la perfetta parità (50 e 50) nel caso in cui il numero dei posti in lista sia pari. Se invece è dispari, uno dei due generi supera l’altro di una sola unità.

Quanto agli sbarramenti, resta invariata la soglia del 10 per cento per le coalizioni o la lista che corre da sola. In più ai partiti dei vari raggruppamenti servirà il 2 per cento dei consensi totali per entrare nella ripartizione dei seggi. Con una deroga, chiamata del “miglior perdente“: la lista che, pur sotto il 2 per cento, ha riportato più voti delle altre, viene premiata con l’ingresso nel riparto degli scranni.

Nessuna modifica sul premio di maggioranza: scatta quando il candidato presidente che vince, raccoglie tra il 25 e il 40 per cento delle preferenze totali: in questo caso si ha diritto al 55 per cento dei seggi (33 su 60). Oltre il 40 per cento il premio di maggioranza è del 60 per cento (36 consiglieri su 60).

La proposta Ganau non modifica nemmeno la divisione della Sardegna in otto collegi, rispondenti alle altrettante vecchie province. Novità, infine, sulla surroga dei candidati presidente che entrano in Consiglio se hanno superato il 10 per cento, a patto che la propria coalizione (o la lista) non sia sotto il 5: in caso di rinuncia non subentra in automatico il più votato dello stesso raggruppamento, ma il seggio da attribuire viene calcolato tra tutti i partiti dell’opposizione.

Sul tema dei candidati presidenti esclusi dal Consiglio, Ganau ha ricordato Michela Murgia, l’aspirante governatrice di Sardegna Possibile alle Regionali del 2014. “È inaccettabile – ha concluso Ganau – che non sia rappresentato in Aula quel 10 per cento dei sardi che la votò. La nostra Isola è caratterizzata da numerose formazioni politiche di carattere regionalista e la nuova proposta di legge elettorale vuole valorizzare la figura dei quei candidati presidente che ottengono un considerevole numero di voti e rivestono un potenziale ruolo di leader”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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