Niente limiti su pesca, lite in Regione. La Dg di Solinas: “Ritirare la circolare”

Silvia Curto contro Umberto Oppus. L’una è la Dg della presidenza, braccio destro di Christian Solinas; l’altro il dirigente degli Enti locali. Lo scontro è tutto sulla circolare che Oppus ha firmato ieri e nella quale viene precisata l’assenza di limiti per l’esercizio della pesca, “in tutto il territorio regionale”. Oggi viene fuori che la Curto ha intimato a Oppus di ritirare il provvedimento “in autotutela”. Come sempre, per facilitare la lettura, pubblichiamo anche i documenti.

La vicenda, come detto, è cominciata ieri, quando Oppus, con protocollo numero 13733, ha inviato una circolare a tutti i Comuni della Sardegna. Si è trattato di un lungo documento di diciotto pagine, di cui sedici occupate dall’elenco di tutti i 377 municipi dell’Isola. La ‘ciccia’ del provvedimento recitava: ‘Ordinanza numero 20/2020 del Presidente della Regione. Articolo 24, attività di pesca per fini ricreativi, turistici o sportivi in mare – Limitazioni di spazio e di tempo – Precisazioni”. Il Dg degli Enti locali ha messo nero su bianco che, “pur restando temporaneamente sospeso l’accesso pubblico nelle spiagge, è consentita l’attività di pesca per fini ricreativi, turistici o sportivi in mare nell’intero territorio regionale, senza le limitazioni di spazio e di tempo ordinariamente previste ad esclusiva tutela dell’incolumità fisica dei bagnanti”. Leggi qui il testo integrale.

La Curto, però, ha deciso di bloccare tutto. La Dg di Solinas ha firmato il suo provvedimento sempre ieri, alle 20,14. E oggi ha cominciato a circolare, dalla quale si ricava anche un certo fastidio. “Con riferimento alla nota in oggetto, predisposta irritualmente da codesta Direzione e notificata a tutti i sindaci – è il rimbrotto a Oppus – si invita  a voler procedere al ritiro della stessa in autotutela, dando comunicazione immediata, con le stesse modalità, alle autorità destinatarie”. La Curto motiva il suo provvedimento “in quanto l’interpretazione autentica del contenuto dell’ordinanza è competenza esclusiva del presidente della Regione. Si resta in attesa – conclude la Dg di Solinas – di un cortese cenno di assicurazione dio esatto adempimento entro la data del 9 maggio 2020”.

In soldoni significa che Oppus deve fare marcia indietro oggi. Entro mezzanotte, a essere precisi. E comunque né il Dg degli Enti locale né la dirigente della presidenza si sono resi conto di un errore. La pesca non è normata all’articolo 24 dell’ordinanza, bensì al 20, come risulta dallo stesso documento firmato da Solinas lo scorso 3 maggio. Il provvedimento oggetto della contesa è quello che a partire da lunedì 11 avrebbe dovuto far riaprire le attività legate ai servizi alla persona. Ovvero negozi di abbigliamento e scarpe, nonché centri estetici e saloni di parrucchieria. Ma Solinas aveva legato tutto all’Rt, l’indice di contagio da misurare in tutti i 377 Comuni della Sardegna. Invece sempre ieri, dopo una settimana di attesa, il governatore ha dovuto ammettere che l’Rt non è calcolabile a livello municipale, come a Sardinia Post avevano detto il 7 maggio fonti del ministero della Salute. Quindi niente da fare, in Sardegna – eccetto i market e i negozi di beni di prima necessità che possono aprire anche domani -, resta tutto chiuso.

Qualcosa rimane pure in Regione: precisamente un clima teso, come prova la dura presa della Curto. La quale ha definitivo “irrituale’ l’atteggiamento di Oppus. Ma è altrettanto sorprende l’imposizione fatta dalla Dg al collega degli Enti locali, seguendo la solennità delle comunicazioni ufficiali. Specie per una Dg che l’altro giorno, in risposta alla richiesta di accesso agli atti da parte del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha precisato che in Sardegna non ci sono relazioni sui lavori del Comitato scientifico per l’emergenza Covid-19, in quanto gli esperti “danno pareri in forma orale“, ha scritto la Curto. Una roba che mai si era vista prima. Di certo senza le precisazioni fatte da Oppus nella sua circolare non è più chiaro a quali norme i pescatori, anche non professionisti, debbano attenersi. (al. car.)

 

 

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