Dopo Cagliari, Baunei, Quartu, Sennori, Guasila e Orani, anche Alghero assegna la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, la senatrice a vita che appena quattordicenne venne deporatata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nel gennaio del 1944. Lì morirono anche il padre e i nonni. La Segre – milanese, classe 1930 – ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull’avambraccio, come tutti gli altri prigionieri. Ritrovò la libertà il primo maggio del 1945, quando era già nel campo di Malchow. Sopravvisse anche alla marcia della morte verso la Germania.
Per molti mesi la Segre è stata al centro di una campagna d’odio sui social, perché memoria della Shoah. La senatrice a vita, nominata nel 2018 dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ne ha ricevuto una media di duecento al giorno, ha ricostruito il quotidiano La Repubblica. Da lì la corsa solidale al sostegno, con l’assegnazione della cittadinanza onoraria. Un tributo rispetto non si ono tirati indietro nemmeno i Comuni dell’Isola. Oggi il voto unamine di Alghero, guidato dal sindaco sardista Mario Conoci e col centrosinistra all’opposizione.