Maxi staff, Solinas incolpa la Dg Curto. Ma ha firmato anche lui: ecco la prova

Christian Solinas conosceva la relazione tecnico-finanziaria allegata al dl 107 sui maxi staff in Regione, anche se ha lasciato intendere il contrario incolpando la Dg della presidenza, Silvia Curto, sulla sovrastima di alcuni compensi. Il governatore sapeva perché in quello stesso documento, trasmesso il 12 novembre 2020 al Consiglio regionale e all’assessorato agli Affari generali e al Personale, c’è la sua firma. Digitale. Quindi la versione dei fatti raccontata dal capo della Giunta attraverso le pagine de La Nuova Sardegna non trova riscontro nelle carte istituzionali. Negli atti pubblici.

Al giornale di Sassari oggi in edicola, Solinas ha detto: “Il costo ipotizzato nella relazione tecnico-finanziaria è assolutamente sovrastimato. Presenterò personalmente un emendamento che chiarisca in legge i tetti di spesa per ciascuna figura, in misura analoga a quelli correnti in altre Amministrazioni di pari grado”. Su quanto riferito da Solinas, vanno messe in evidenza tutta una serie di incongruenze.

Primo: presentare un emendamento significa fare una modifica al dl. Quindi Solinas ha deciso di corregge se stesso. E lo sta facendo ora che sui social è scoppiata la polemica per quelle 65 nomine politiche con le quali la maggioranza di centrodestra è disposta a spendere 500mila euro al mese. Mentre tanti sardi sono in difficoltà per via della crisi economica seguita alla pandemia. Ma soprattutto: se il dl 107, voluto da tutta  la Giunta, Solinas incluso, è del 22 ottobre e il governatore ha spedito la relazione tecnico-finanziaria il 12 novembre, perché soltanto adesso sente il bisogno di annunciare la modifica? Siamo a fine gennaio. Sono trascorsi tre mesi rispetto all’approvazione del dl, due e mezzo dalla firma della nota inviata al presidente del Consiglio, Michele Pais, e all’assessora al Personale e agli Affari generali, Valeria Satta (indagata insieme a Solinas per le nomine della Curto e del Dg Pasquale Antonio Belloi con l’accusa di abuso d’ufficio e tentata consussione).

Sul maxi compenso del segretario generale, roba da 285.600 euro annui e lordi, ne aveva scritto anche il Corsera, sempre a novembre. Non è possibile che l’Ufficio stampa della Regione non abbia visto quell’articolo e informato il presidente. Eppure Solinas mai era intervenuto sul tema, non un accenno alla necessità di un emendamento per fissare un tetto di spesa sui compensi. Solo ora che la Sardegna è in rivolta, ecco lo scaricabarile sulla Curto. Una strategia che peraltro è oliata, visto che Solinas l’ha usata anche in altre circostanze (leggi qui).

Il 12 novembre scorso Solinas ha inviato a Pais e alla Satta il parere della Dg della Programmazione, Marcella Marchioni, alla relazione tecnico-finanziaria sul dl 107. Insieme al documento c’era un breve testo di accompagnamento. È scritto: “Ad integrazione di quanto inoltrato con la nota prot. n. 2362 del 6 febbraio 2020, si trasmette la nota dell’assessore della Programmazione che precisa la
norma finanziaria e la relazione tecnico finanziaria predisposta dall’assessorato degli Affari generali e Personale”. Perché materialmente, anche se il dl 107 è di tutta la Giunta, in calce c’è la firma della Satta.

Sardinia Post pubblica anche questo secondo documento per aiutare i lettori nella ricostruzione della vicenda. Per dimostrare che Solinas non poteva non sapere di quelle cifre “sovrastimate” su alcuni compensi. Anche se ha lasciato intendere il contrario. Anche se solo adesso sente il bisogno di fare la correzione. Una clamorosa marcia indietro che la stessa commissione Riforme ha già inserito nel dl pronta a sbarcare in Consiglio regionale. È scritto: “La Regione attua la legge nel rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa per il personale, dei tetti retributivi previsti dalla legislazione vigente, e nei limiti delle risorse a ciò destinate dalla contrattazione collettiva”.

Così il tetto di spesa non potrà essere di 285mila euro lordi – come indicato nella relazione tecnico-finanziaria – la retribuzione lorda del segretario generale. Il quale non potrà percepire più di 240mila euro. Resta da capire cosa succederà coi consulenti, visto che Solinas, sempre attraverso le pagine de La Nuova Sardegna, aveva parlato di sovrastima anche in questo caso. All’Ansa, correggendo ancora il tiro, il governatore ha aggiunto all’ora di pranzo che “il segretario generale e i tre capi dipartimento” non faranno parte del suo staff. “Saranno vertici burocratici, peraltro previsti da decenni e mai attivati in passato”. Sui collaboratori degli assessorati il capo della Giunta ha detto: “Saranno dipendenti pubblici, che già percepiscono uno stipendio. Il loro nuovo costo sarà limitato ad alcune ore di straordinario. Ma anche queste 36 figure non faranno parte dello staff del Presidente”. In ogni caso non si capisce perché Solinas tutte queste sottolineatura non le abbia inserite nella relazione tecnico-finanziaria, dove il costo stimato è di sei milioni di euro.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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