Massimo Zedda riparte dal ‘suo’ 33%. Sull’ingresso in Aula nessuna decisione

Massimo Zedda (nella foto di Dietrich Steinmetz) ha riunito stamattina a Palazzo Boyl il suo gruppo delle Regionali che ha eletto sei consiglieri sui diciassette del centrosinistra. Ma il sindaco di Cagliari, che da secondo candidato presidente più votato ha conquistato uno scranno nell’Aula di via Roma (il 18° della nuova opposizione), non ha ancora sciolto le riserve sul proprio futuro politico. Zedda, in ogni caso, non lo farà prima di incontrare tutti gli otto partiti della coalizione che si è presentata alle urne del 24 febbraio. La data più probabile del confronto è sabato 9 marzo.

Dunque Zedda riparte dal suo 33 per cento, “un argine all’avanzata dei populismo“, aveva detto il primo cittadino di Cagliari la stessa sera del 25 febbraio, quando il verdetto del voto, con la vittoria di Christian Solinas e del centrodestra, era diventato sicuro. E adesso, passati sei giorni dalle elezioni, è sempre più evidente che Zedda non abbia alcuna intenzione di disperdere il patrimonio di consensi conquistato. Ciò che lo ha consolidato – senza rivali – come il leader del centrosinistra sardo. Un ruolo che gli veniva riconosciuto anche prima del voto e per questo il sindaco aveva deciso di presentarsi alle urne.

La questione che Zedda deve risolvere adesso è capire come gestire quel tesoretto elettorale, ri-preso in gran parte agli M5s che sono scivolati al 10 per cento, dal 42,5 delle Politiche. Imbattibile invece il centrodestra che ha superato il 50 per cento pur con sette schieramenti in corsa.

Rispetto alla coalizione, Zedda ha raccolto quasi 38mila voti in più. Il dato è ancora parziale, perché mancano i dati di trentasette sezioni. Ma la differenza tra le preferenze personali e quella del centrosinistra (250.641 contro 213.186) chiama il sindaco a una responsabilità di rappresentanza che non può derogare.

Nell’analisi del voto, Zedda dovrà tenere in considerazione anche un secondo elemento: oltre la ‘sua’ coalizione civico-politica non è rimasto quasi nulla. Nessuno dei tre sfidanti di Zedda, ascrivibili per ragioni diverse al perimetro del centrosinistra, ha portato a casa un risultato soddisfacente, sebbene la strategia elettorale messa in campo sia stata un martellamento costante contro il sindaco di Cagliari.

Paolo Maninchedda, alla guida del Partito dei Sardi, si è fermato al 3,34 per cento (26.095 preferenze), indietro rispetto al consenso raccolto dal PdS (3,69). Andrea Murgia, l’ex Pd che ha guidato il cartello indipendentista di AutodetermiNatzione, non è andato oltre l’1,82 per cento (13.901 voti), mentre la lista è arrivata appena sopra, all’1,91. Vindice Lecis, candidato presidente di Sinistra Sarda, ha chiuso allo 0,59 per cento (4.517), sostanzialmente uguale allo 0,60 della lista. Per entrare nella ripartizione dei seggi era richiesto il 5 per cento.

Zerdda, insomma, non ha perso per via degli alleati. Anche sommando Maninchedda, Murgia e Lecis, la coalizione di centrodestra, che ha corso con candidati nettamente più forti rispetto al quelli del centrosinistra, resta distante. Si aggiunga che Solinas si è rivelato più forte rispetto alle previsioni della vigilia: il neo governatore ha raccolto quasi il 48 per cento.

Il gruppo che Zedda ha riunito oggi a Cagliari è formato dal Campo Progressista, l’erede isolano di Sel, e dalle civiche ‘Noi, la Sardegna‘ e Futuro comune. Rispettivamente hanno raccolto il 3,17, il 2,81 e il 2,63. La prima forza della coalizione è il Pd, col 13,45, una percentuale che consegna ai democratici la medaglia di partito più votato in Sardegna. Gli eletti sono: Francesco Agus, Gian Franco Satta, Laura Caddeo, Diego Loi, Franco Stara e Antonio Piu.

A questo punto bisogna attendere sabato prossimo per cominciare a capire se Zedda continuerà a fare il sindaco di Cagliari oppure tornerà in Consiglio regionale, dove era stato eletto anche nel 2009. Uno scranno lasciato nel 2011 per indossare la fascia tricolore nel capoluogo dell’Isola, dove è stato riconfermato nel 2016. Alle urne di domenica scorsa Zedda ha vinto a Cagliari, raccogliendo il 44,38 per cento. “Un amore grande e corrisposto“, ha scritto l’altro giorno sui social.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

 

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