Mario Diana, lettera dal carcere ai consiglieri: “Contro la raccolta firme aderite ai movimenti”. Ma i termini sono scaduti

Dal carcere oristanese di Massama, dove è detenuto dal novembre scorso dopo l’arresto legato all’inchiesta sui fondi ai gruppi regionali, l’ex capogruppo del Pdl e di Sardegna è già domani Mario Diana prende carta e penna e scrive (per la seconda volta) ai consiglieri regionali. Il politico oristanese prende spunto dall’adesione tecnica di Ugo Cappellacci al movimento Sardegna Zona franca, ufficializzata il 27 dicembre scorso, che permette ai sodali di Maria Rosaria Randaccio di presentarsi alle elezioni senza raccogliere le firme. Diana invita quindi i consiglieri regionali a fare lo stesso con gli altri movimento o partiti che, non essendo rappresentati in consiglio regionale, hanno l’bbligo della raccolta firme. Ma la legge statutaria elettorale, approvata a novembre, sei giorni dopo l’arresto di Diana, lo impedisce: i termini per le ‘adesioni’ ad altri partiti sono scaduti il 28 dicembre scorso. Nonostante questo, l’ex capogruppo esorta i consiglieri con una lunga lettera.

“Leggo con grande attenzione dell’adesione tecnica del presidente Cappellacci al gruppo misto in quota al movimento Sardegna Zona Franca. Essa sarebbe motivata come “dettata dalla necessità di aprire le porte della Regione ad una rivendicazione nata e cresciuta nelle vie, nelle piazze e nelle case della Sardegna e che deve entrare anche formalmente e fisicamente nelle istituzioni”. Strano a dirsi, concordo pienamente con le sue parole, sebbene non lo abbia fatto in molte altre occasioni. Peccato però che egli dimentichi che oggi sono tante altre le formazioni politiche e i movimenti cresciuti nelle vie, nelle piazze e nelle case della Sardegna”.

Da qui il ‘suggerimento’ agli ex colleghi del Consiglio. “Mi sento in dovere di farvi un sincero appello affinché vi attiviate per aderire tecnicamente a tutte le formazioni politiche e ai movimenti che intendono partecipare alla ormai prossima competizione elettorale, ovviandole così da una frettolosa e forsennata raccolta delle firme”.

È il caso, ad esempio, di Sardegna Possibile (Michela Murgia), Unidos (Mauro Pili), Meris (Cristina Puddu), Movimento Zona Franca (Gigi Sanna) e Fronte unidu indipendentista (Pier Franco Devias). Ed eventualmente Movimento 5 Stelle, anche se Grillo ha negato, per il momento, l’uso del simbolo e una partecipazione del M5S sembra definitivamente tramontata.

Una soluzione fattibile, quella prospettata da Mario Diana? Sembra di no. I tempi impediscono l’adesione, seppur tecnica, a qualsiasi partito o movimento. La legge elettorale statutaria, approvata nel novembre scorso, dice infatti che per evitare la raccolta delle firme, il partito o il movimento deve avere un proprio rappresentante in consiglio regionale alla data dell’indizione dei comizi elettorali. Ora, il presidente Cappellacci ha firmato il decreto sabato 28 dicembre, quindi dopo quella data i giochi sono chusi.

  • Il testo integrale della lettera di Mario Diana

 

Onorevoli colleghi,

leggo con grande attenzione dell’adesione tecnica del presidente Cappellacci al gruppo misto in quota al movimento Sardegna Zona Franca. Essa sarebbe motivata come “dettata dalla necessità di aprire le porte della Regione ad una rivendicazione nata e cresciuta nelle vie, nelle piazze e nelle case della Sardegna e che deve entrare anche formalmente e fisicamente nelle istituzioni”. Non solo. Dice ancora il presidente che “si tratta anche di un giusto riconoscimento a tutte le donne e gli uomini di buona volontà”. E conclude: “E’ il Presidente della Regione Sardegna che si pone al servizio della mobilitazione”.

Strano a dirsi, concordo pienamente con le sue parole, sebbene non lo abbia fatto in molte altre occasioni. Peccato però che egli dimentichi che oggi sono tante altre le formazioni politiche e i movimenti cresciuti nelle vie, nelle piazze e nelle case della Sardegna.
Dimentica che anche a questi movimenti va data la possibilità di accedere formalmente e fisicamente alle istituzioni, dimentica che un giusto riconoscimento andrebbe dato alle donne e agli uomini di buona volontà che si riconoscono in altri movimenti e formazioni politiche.

Peccato che il Presidente non faccia nulla per mettersi al loro servizio. Ecco perché, Onorevoli colleghi, non avendovi lui invitato a fare altrettanto, mi sento in dovere di farvi un sincero appello affinché vi attiviate per aderire tecnicamente a tutte le formazioni politiche e ai movimenti che intendono partecipare alla ormai prossima competizione elettorale, ovviandole così da una frettolosa e forsennata raccolta delle firme.

Sono certo che accoglierete positivamente il mio appello perché, come dice il presidente Cappellacci, questo è un mettersi a disposizione come strumento affinché queste donne e questi uomini abbiano un ponte attraverso il quale tradurre la loro opera in azione politica costante e determinata nell’interesse della comunità.

 

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share