“Non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi”, quindi è andata male, malissimo e poco conforta il risultato cittadino, così come il fatto che questo risultato abbia contribuito alla “tenuta” in Sardegna”. A scriverlo è il segretario del Pd cagliaritano Yuri Marcialis, che ha affidato la sua analisi post elezioni a una nota. “Ci saranno tempi e luoghi per analizzare i dati e individuare gli errori, farlo è doveroso e utile; mi auguro che questo non diventi occasione per tornare a guardare al nostro ombelico o, peggio, all’ombelico di chi ci sta vicino. Immagino sia chiaro a tutti che non ce lo possiamo permettere. Noi Italia e non solo noi Partito”.
Marcialis accusa le politiche di austerità e il “montismo” di aver fallito, lasciando al paese una eredità difficile da gestire. Inoltre, l’aver scommesso sull’alleanza con Monti dopo il voto, “oltre ad essere stata dannosa, è ora di sicuro del tutto inutile”. Mentre è pericolosissima, dice, l’idea di un “governissimo” con Berlusconi. Marcialis guarda al modello Sicilia, dove il Pd governa con un dialogo costante con il Movimento 5 Stelle. Bisogna “affrontare le questioni più urgenti: una nuova legge elettorale, riforma delle Istituzioni e ripristino della moralità politica (partendo da un netto taglio dei costi), un intervento in difesa dei cittadini più colpiti dalla crisi e uno che dia respiro alle piccole e medie imprese. Non bisogna assolutamente dimenticare la creazione di un sistema di regole che renda l’informazione in Italia degna di un paese democratico e la prima vera dichiarazione di guerra ai milionari che evadono il fisco. È il tempo della buona Politica”.