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Manovra 2013 tra accuse incrociate e ramoscelli d’ulivo. Discussione al via il 6 maggio

Superato lo scoglio del voto sul passaggio agli articoli, che ha tenuto la maggioranza di centrodestra con il fiato sospeso, la discussione sulla Finanziaria 2013 si appresta ad entrare nel vivo. Ora le forze politiche hanno tempo sino a giovedì  per presentare gli emendamenti, mentre la discussione in Aula riprenderà lunedì alle 16.

Nel frattempo la Giunta si è detta disponibile a lavorare insieme al centrosinistra per varare nel più breve tempo possibile la Manovra, ma ha chiesto di mettere da parte “le accuse di essere in campagna elettorale e di fare favori agli amici”, come ribadito già questa mattina da diversi esponenti dell’opposizione, a partire dal capogruppo del Pd Giampaolo Diana. Anche le ‘larghe intese’ romane non sembrano riscuotere grande successo in via Roma.

L’assessore al Bilancio Alessandra Zedda ha replicato alle critiche dell’opposizione e ha parlato di una “trattativa costruttiva” con lo Stato per la rimodulazione del patto di stabilità “sino al primo trimestre, perché sennò – ha spiegato l’esponente della Giunta – non riusciamo a garantire le spese importanti e non certo quelle obbligatorie”.

Secondo il capogruppo del Pdl Pietro Pittalis, nella Finanziaria vi sono “alcune misure importanti e necessarie a sostegno delle attività produttive in tutti i settori, per superare il disagio sociale, per favorire l’occupazione e il contrasto alla povertà. Questa Manovra – ha aggiunto -, oltre ai risvolti dal punto di vista economico e sociale per fronteggiare la grave crisi che attanaglia in particolare i territori più deboli, sta anticipando anche qualche provvedimento, oggi al vaglio del neonato Governo nazionale, quale, ad esempio, la restituzione dell’Imu alle famiglie il cui reddito, calcolato sulla base dell’Isee, non sia superiore ai 20.000 euro”.

“Con una Finanziaria che è a causa dei vincoli di bilancio e del patto di stabilità che strozza le nostre imprese, affossa la Sardegna e uccide le nostre famiglie, l’unica via d’uscita per far risorgere l’Isola sono le riforme – ha sottolineato il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni – Solo partendo da qui e da una serie politica economica possiamo far rinascere la nostra Sardegna”.

Per il capogruppo di Sel Daniele Cocco, “la Finanziaria è debole con un disavanzo dopato e foriera di illusioni per le comunità e gli enti locali in attesa di improbabili opere e investimenti”.

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